Prorogare per tutto il 2022 le misure di agevolazione all’accesso al credito per le imprese previste dai decreti emanati per contrastare gli effetti della pandemia.
A chiederlo, in una risoluzione, è Giancarlo Tagliaferri (Fdi) che ricostruisce il quadro generale dei problemi creditizi del sistema imprenditoriale anche citando le parole del presidente dell’Abi Antonio Patuelli, che “ha richiamato l’attenzione sul fatto che il 2022 possa essere più complicato del 2021 per le banche, in considerazione della fine delle moratorie e del decalage delle altre misure, a partire dalle garanzie sui prestiti. Ma da inizio dicembre ad oggi, il quadro sanitario è cambiato. Questo significa che la manovra di bilancio e lo stesso maxi emendamento del governo fanno riferimento a un quadro che non c’è più, a una marcia verso l’uscita dall’emergenza che si è bloccata. Non solo bisogna fermare le moratorie, ma tutti i provvedimenti economico sociali di emergenza, presi dalla primavera 2020 in poi, devono proseguire fino a quando ci sarà la pandemia e le misure già prorogate più volte devono andare avanti”.
Da qui la risoluzione per chiedere all’amministrazione regionale “di intervenire sul governo affinché, anche tramite decretazione legge di urgenza, siano prorogate, almeno fino alle fine del 2022, le garanzie creditizie alle imprese che erano state erogate tramite il decreto covid del 2020, dello status di piena e continua regolarità a sistema (C.R. e SIC private), mantenendo lo status creditizio di ‘bonis’ ed evitando la declassificazione del rating delle imprese; di chiedere al governo che la garanzia SACE continui ad essere erogata a prezzo calmierato e senza interessi passivi per le imprese per tutto il 2022, tramite decretazione d’urgenza tra ministero dello Sviluppo Economico ed Economia, velocizzando il passaggio burocratico con la Commissione Europea per la valutazione di compatibilità con le direttive europee in materia di aiuti di Stato”.
(Luca Molinari)