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Trande (AVS): fare chiarezza sulle Partite Iva a regime forfetario

“L’art. 53 della Costituzione prevede che tutti siano tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva e che il sistema tributario sia informato a criteri di progressività della tassazione”

La Regione faccia chiarezza sulle partite Iva che hanno aderito al regime forfetario negli anni in cui è stato in vigore, a partire dalla sua introduzione con la legge di stabilità 2015.

A chiederlo, in un’interrogazione, è Paolo Trande (Alleanza Verdi Sinistra) che ripercorre tutte le tappe dell’introduzione del regime forfetario e sottolinea come “dal punto di vista dei contribuenti, l’apprezzamento registrato dal regime forfetario deriva soprattutto dal fatto che – a parità di somme pagate dal committente – il titolare di partita Iva intasca un ‘netto’ più elevato di quello che gli rimarrebbe se applicasse il regime ordinario o se le stesse somme lorde gli fossero erogate in busta paga. Il “netto” è più alto grazie alle minori imposte (gettito a cui l’Erario rinuncia) e ai minori contributi previdenziali, che servirebbero per alimentare le pensioni future dei forfetari, ma anche per pagare gli assegni agli attuali pensionati. Sui piatti della bilancia del forfait si pesano così vantaggi immediati e perdite future, individuali e collettive”.

A sostegno della propria richiesta di informazioni, il consigliere cita la Costituzione italiana: “L’art. 53 della Costituzione – spiega – prevede che tutti siano tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva e che il sistema tributario sia informato a criteri di progressività della tassazione”.

Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “quante siano le partite Iva che in Emilia-Romagna hanno aderito al regime forfetario negli anni in cui è stato in vigore, a partire dalla sua introduzione con la legge di stabilità 2015, e a quanto ammonti, per i diversi anni fiscali, il mancato gettito di addizionale regionale che il regime forfetario ha causato al bilancio della Regione Emilia-Romagna”.

(Luca Molinari)

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