A Zola Predosa, nel bolognese, un’attività funebre di tipo commerciale esercitata in locali di proprietà comunale all’interno del cimitero, in violazione della legge regionale in materia, è al centro di un’interrogazione presentata in Regione da Silvia Piccinini (M5s), che, contestando la presunta illegittimità degli atti dell’Amministrazione comunale, contrari anche alla tutela della concorrenza, chiede alla Giunta di richiamare il Comune al rispetto delle norme e di segnalare la questione alle autorità competenti, in particolare alla Procura regionale presso la Corte dei conti e all’Autorità nazionale garante della concorrenza e del mercato.
Il Consiglio comunale di Zola Predosa – si legge nell’atto ispettivo – nel 2003 ha approvato una delibera che dispone la concessione in uso a un’impresa funebre della porzione di un immobile parte del complesso del cimitero comunale per un periodo di 10 anni con rinnovo automatico per altri due decenni (30 anni complessivi), fissando in 17.446,44 euro il canone annuo, per complessivi 174.464,40 euro relativi al decennio, da versare in unica soluzione anticipata contestualmente alla sottoscrizione del contratto. Secondo la consigliera, la delibera non solo violerebbe la legge regionale, che vieta l’esercizio dell’attività funebre nelle aree cimiteriali, ma anche il principio del divieto di rinnovo tacito dei contratti della Pubblica amministrazione, finalizzato alla tutela della concorrenza.
Piccinini, pertanto, chiede alla Giunta regionale “di richiamare il Comune di Zola Predosa al rispetto della legge regionale in materia funeraria e di segnalare la questione del tacito rinnovo alle autorità competenti, in particolare alla Procura regionale presso la Corte dei conti e all’Autorità nazionale garante della concorrenza e del mercato.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili online sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)
(Luca Govoni)