“Cosa pensa la Giunta delle dichiarazioni del PM Valentina Salvi che, in relazione ai fatti che hanno originato il processo penale cosiddetto “di Bibbiano”, ha dichiarato che alcune famiglie della val d’Enza si rivolsero anche al Garante regionale per l’infanzia, “che però “in buona fede si limitò “a chiedere ulteriori notizie ai Servizi sociali. Ma essendo un sistema chiuso non si arrivò a nulla”? La Giunta ritiene che il ruolo del Garante regionale dell’infanzia, così come è previsto, sia del tutto inadeguato a rappresentare e preservare gli interessi dei minori, specie quelli più fragili e inseriti in contesti familiari maggiormente in difficoltà, anche economica? Bisogna, quindi, apportare modifiche legislative all’attuale legge regionale 9/2005, affinché il Garante sia messo nelle condizioni di poter intervenire adeguatamente e autonomamente nelle situazioni potenzialmente critiche di cui il medesimo sia portato a conoscenza? Per quale motivo l’Assemblea legislativa non ha mai esaminato e discusso le relazioni del Garante, annualmente, come previsto dalla legge regionale in materia?”
Questi i quesiti posti in una dettagliata interpellanza della Lega a prima firma del consigliere Michele Facci a cui ha risposto, a nome della Giunta, la vicepresidente Elly Schlein.
“La Giunta regionale non ha la competenza di sindacare o giudicare il Garante, che, per legge, ha una sua autonomia: è un organo che si inserisce in un quadro generale che vede la presenza di soggetti di garanzia anche nazionali, ovviamente ogni consigliere è libero di proporre cambiamenti alla legge che regola l’attività del Garante”, spiega Schlein, che ricorda come “le competenze che la legge regionale affida al Garante sono coerenti con il quadro nazionale”. Venendo alla vicenda Bibiano, Schlein ha sottolineato come la Garante abbia agito all’interno delle competenze previste dal proprio Ufficio. La vicepresidente, rispondendo alla richiesta di Facci sul perché l’Assemblea non abbia discusso la relazione annuale del Garante dell’Infanzia, ha osservato che la relazione annuale della Garante è pubblica e liberamente leggibile su Internet
Alla luce della risposta rappresentante della Giunta, Facci si è detto insoddisfatto perché “non accetto che mi si dica di andare in rete per leggere una relazione che deve essere discussa a norme di legge in Assemblea: esigo che si rispettino leggi”. Facci ha anche rinnovato critiche a come la Garante dell’Infanzia ha agito all’interno della vicenda Bibbiano, sottolineando che il suo comportante, a detta del consigliere, non avrebbe garantito i diritti dell’infanzia.
(Luca Molinari)