Sanità e welfare

Infanzia, Emilia-Romagna tra le prime cinque regioni in Italia nell’accoglienza dei minori stranieri

Sono 1.017 i non accompagnati nella nostra regione e sono 107 le strutture di accoglienza. Garante Garavini in commissione Parità parla anche di povertà infantile e cyberbullismo. Marchetti (Pd) chiede monitoraggio azioni Regione

La garante Garavini in commissione

Dai minori stranieri non accompagnati ai tutori volontari fino alla qualificazione dei ‘saperi’ professionali, passando per la lotta al cyberbullismo e alla povertà infantile. Sono i temi principali su cui si è mossa l’attività della garante per l’Infanzia Clede Maria Garavini, che ha presentato la sua attività del 2017 di fronte ai consiglieri membri della commissione Parità, presieduta da Roberta Mori.

Per quanto riguarda i minori stranieri non accompagnati, al 31 dicembre 2017 se ne contano 1.017 in Emilia-Romagna (5,7% sul totale nazionale), quindi “la nostra regione – sottolinea Garavini – è tra quelle che accolgono il maggior numero di minori, dopo la Sicilia, la Calabria, la Lombardia e il Lazio, con un dato che si è mantenuto stabile rispetto al 2015”. Le strutture di accoglienza sono in tutto 170: una cifra che porta l’Emilia-Romagna tra le cinque regioni con la maggiore ricettività.

Capitolo importante su cui si è concentrata l’attività della garante per l’Infanzia riguarda la formazione dei tutori volontari. Prevalgono le aspiranti tutrici (il 73% sono donne, il 27 uomini) e il 43% di loro non ha più di 45 anni e il 49 percento ha tra i 46 e i 65 anni. Il 62,7 percento è laureato e quasi tutti gli aspiranti tutori hanno dichiarato di aver svolto esperienze concrete di assistenza e di accompagnamento dei minori stranieri all’interno di associazioni di volontariato o culturali.

Tema sentito è quello sulla povertà infantile. Le cause principali sono legate alla numerosità del nucleo, a madri sole, all’istruzione dei genitori, alla cittadinanza straniera e anche all’età, magari troppo giovane, di chi mette al mondo un figlio. I bambini relativamente poveri, in Emilia-Romagna, sono il 12,5 percento (con un dato aggiornato al 2015).

Da qui a fine anno sono diversi gli obiettivi che si pone Garavini: “Completare la formazione dei tutori volontari, continuare a collaborare con gli ordini professioniali e con l’Autorità giudiziaria, avviare una consulta delle ragazze e dei ragazzi della garante regionale, sostenere i minori vittime di violenze e avviare un focus sui minori allontanati dalle famiglie d’origine”.

Non dimentica l’impegno sul cyberbullismo e sul caso della ‘Blue Whale’, la consigliera del Partito democratico Francesca Marchetti, “perché è importante non sottovalutare la tempestività di reazione”. E si concentra sul tema della povertà infantile, chiedendo “un’analisi dei sistemi adottati dalla Regione, per capire se ci sono stati dei risvolti o se ne potranno avere”.

(Margherita Giacchi)

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