Galeazzo Bignami (Fi) ribadisce, in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, i “dubbi e le perplessità” già espressi sulla decisione di puntare sul ‘Passante di mezzo’ come alternativa al ‘Passante Nord’. In questo modo, infatti, a parere del consigliere, si tradirebbe “l’esigenza originaria di un’opera che aveva la funzione di bypassare il capoluogo emiliano, allontanando i carichi di traffico per dirottarli su arterie autostradali autonome come la A 13″. Di qui, la constatazione dell’esponente di Fi che “l’alternativa del ‘Passante Sud’ sia stata abbandonata troppo in fretta senza i dovuti approfondimenti”.
Nei documenti ufficiali che trattano del Passante dal 2001 in poi e anche nella recente presentazione ai cittadini del ‘Passante di mezzo’,- segnala Bignami- “il progetto del ‘Passante Sud’ è stato scartato a causa di una presunta riduzione del traffico stimata del 10%: questo dato, tuttavia, sembrerebbe partire da un’ipotesi irreale essendo calcolato non sul traffico autostradale ma sul totale traffico autostrada più tangenziale”.
Durante l’assemblea pubblica avvenuta il 13 settembre scorso- riferisce ancora il consigliere- l’ingegnere di Autostrade per l’Italia, incaricato della presentazione del progetto, ha dichiarato che l’autostrada, nella conformazione attuale, non presenta nessuna criticità, spiegando che il problema è esclusivamente della tangenziale e lasciando quindi dedurre che, a loro avviso, non è fondamentale alcun lavoro.
Autostrade avrebbe anche dichiarato di avere comunque i fondi disponibili per qualsiasi intervento avendo preventivato come costo quello del ‘Passante Nord’ e lo stesso ingegnere, esperto in trasporti, avrebbe dichiarato- scrive Bignami- che davanti a un bivio per due strade parallele di ugual misura il flusso di veicoli si divide al 50%. Inoltre- aggiunge- i dati sugli inquinanti nel progetto del ‘Passante di mezzo’, forniti da Autostrade, sono considerati molto ottimistici da ingegneri che collaborano con il comitato ‘Passante di mezzo no grazie’.
Per il consigliere, sono al contrario “molteplici” i motivi per considerare “il ‘Passante Sud’ come seria alternativa anche al ‘Passante di mezzo’: “possibilità di creare un vero e proprio anello intorno alla città, raccordare la viabilità cittadina e la rete nazionale con zone montane ora non direttamente collegate, riduzione della lunghezza del tracciato, minore impatto sulla viabilità, a sud il tracciato sarebbe di 18 chilometri, metà dei quali in galleria e quindi equiparabile e in alcuni casi minore rispetto all’attuale tangenziale”.
Tuttavia,- riferisce- in ogni relazione di discussione della Provincia dal 2001 ad oggi e anche nell’ultima, esposta ai cittadini, consultabile sul sito www.passantedibologna.it (pag.15), il ‘Passante Sud’ continuerebbe a essere escluso in virtù all’ipotesi poco realistica che sarebbe utilizzato solo dal 10% dei veicoli che percorrono il nodo di Bologna (autostrada e tangenziale), che corrisponderebbe comunque a circa 6 milioni di veicoli, con una riduzione di circa il 18% del traffico autostradale.
Bignami elenca una serie di altre motivazioni: un tragitto esterno alla città e in zona verde potrebbe abbattere una buona parte degli inquinanti con la sistemazione di aree verdi esterne alle gallerie; il nodo di Bologna è strategico per la viabilità nazionale, ma anche per quella europea; il traffico su Bologna è destinato ad aumentare; i lavori per il ‘Passante Sud’ potrebbero concludersi in 2 anni e mezzo, tempo in linea con il progetto del ‘Passante di mezzo’; il ‘Passante Sud’ consentirebbe di avere una linea di collegamento alternativa in caso di problemi alla viabilità nell’area bolognese, cosa che non sarebbe possibile con il ‘Passante di mezzo’; il costo del ‘Passante Sud’ è di 1.138 milioni di euro, inferiore di 200 milioni rispetto al ‘Passante Nord’ e, pur avendo un costo inferiore, il ‘Passante di mezzo’ “rappresenta solo un palliativo”.
Da notare- segnala ancora Bignami- che, con la costruzione del ‘Passante Sud’, il disagio per il già problematico nodo di Bologna sarebbe ridotto rispetto al ‘Passante di mezzo’; che la tangenziale potrebbe comunque essere estesa a 3 corsie e potrebbero essere rivisti gli svincoli che creano maggiori problemi migliorando l’immissione nella viabilità ordinaria; che nel progetto del ‘Passante di mezzo’ si pensa di fluidificare il traffico riducendo il limite agli 80 km/h, andando in controtendenza rispetto a quanto dichiarato; che tutti i lavori di monitoraggio acustico e di inquinanti nell’area della tangenziale attualmente sembrano essere carenti e quindi si potrebbe avere un quadro reale solo a lavori conclusi o in alternativa posticipando tutto il progetto con allungamento ulteriore dei tempi; che il ‘Passante di mezzo’ non eliminerebbe disagi e incolonnamenti nelle altre sezioni, in caso di incidente o colonna di mezzi in autostrada o in tangenziale.
Il consigliere chiede quindi se sia possibile controllare i dati forniti e le ipotesi presentate da un organo terzo, come l’Università di Bologna, se non si ritenga prioritario scegliere il progetto più sostenibile sotto il profilo ambientale, sanitario, di flessibilità e di riduzione dei costi e quali siano gli atti e i documenti che attestano il ‘Passante di mezzo’ come la soluzione più sostenibile da questi punti di vista.
Bignami vuole sapere inoltre se la tutela delle aree boschive interessate dal ‘Passante Sud’ risulti prioritaria rispetto al danno sanitario che potrebbe essere determinato dall’incremento del traffico nel ‘Passante di mezzo’ e sollecita infine un confronto pubblico anche sul ‘Passante sud’, aperto a modifiche non radicali del progetto, prima che l’iter del ‘Passante di mezzo’ sia in uno stato troppo avanzato per poterlo rivalutare senza spese ulteriori.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(ac)