Infrastrutture e trasporti

Realizzare la Bretella Reno-Setta, respinta la risoluzione di Mastacchi (Rete civica)

Presentata da Mastacchi (Rete Civica): “Migliorerebbe la viabilità in Appennino e anche a Bologna e farebbe risparmiare soldi allo Stato”. L’assessore Taruffi: “Il governo ha stanziato 2,3 miliardi per Anas, non credo che darà 6-700 milioni per quest’opera”

E’ stata respinta la risoluzione che chiedeva di realizzare una Bretella Reno-Setta, quale opera strategica per risolvere i problemi legati a mobilità e sicurezza stradale, oltre che per il rilancio dell’economia e del turismo dell’Appennino Bolognese.

La risoluzione è stata presentata da Marco Mastacchi (Rete Civica), e discussa in Assemblea, e invitava a utilizzare i fondi previsti per la riqualificazione della Statale Porrettana fra Vergato e Sasso Marconi, circa 600-700 milioni di euro, per realizzare lo studio di fattibilità e le relative infrastrutture per il collegamento fra Pianoro a Sasso Marconi, nelle valli del Savena e del Reno e per il collegamento della Strada Statale 64 con la Strada Provinciale 325 in zona casello autostradale Sasso Marconi sud. Un’opera che avrebbe effetti positivi anche su Bologna. “Oggi la scelta del Passante di mezzo è antistorica – ha continuato – non risolverà problemi e creerà il blocco del traffico in tangenziale e il caos nella viabilità cittadina”. Sulla risoluzione insistevano anche quattro emendamenti presentati dallo stesso Mastacchi.

Con la bretella “si arriverebbe a – ha sottolineato il consigliere – una riduzione dei tempi di percorrenza da e per il capoluogo e per il transito dei mezzi e utili anche per un rilancio turistico ed economico dell’Appennino, oltre alla sicurezza, considerato che l’economia montana attualmente risulta sempre più penalizzata da una viabilità ormai datata e risalente ai primi del ‘900”. L’assessore Igor Taruffi, ha scandito Mastacchi, “non conosce gli studi di “autostrade per l’Italia” sul tratto Reno-Setta, sarebbe meglio si attivasse per vederlo”.

“Sulla Valle del Reno – ha poi evidenziato Mastacchi – esistono da anni diverse criticità che rendono la viabilità un percorso ad ostacoli, che vanno dalla chiusura della statale 325 per lavori in corso in località Gardelletta, al casello di Rioveggio interrotto a più riprese nel 2012 e nel 2019 e ancora incompleto, al cantiere per i lavori di decostruzione e costruzione del Ponte Da Vinci, i lavori sulle gallerie della A1 di Monte Mario sempre a Sasso Marconi e per finire con il mancato collegamento tra Pianoro e Sasso Marconi nelle valli del Savena e Reno, a ciò si aggiungono periodicamente ulteriori criticità come ad esempio il distacco del materiale roccioso in località La Rupe di Sasso Marconi verificatosi a novembre 2022. Il miglioramento del tempo di percorrenza fra Alto Reno e Bologna realizzando invece la bretella Reno-Setta consentirebbe una viabilità veloce, in grado di collegare i due punti in circa 35-40 minuti e dimezzerebbe i tempi attuali di percorrenza, al contrario della riqualificazione della Porrettana che migliorerebbe il tempo di percorrenza soli di pochi minuti. Insomma, i tempi di percorrenza di dimezzerebbero”.

Il consigliere Michele Facci (Lega) ha detto che la Regione persevera “nel non voler considerare le dinamiche sociali ed economico di un territorio che, senza il potenziamento delle infrastrutture, rimarrebbe isolato. I problemi sulla Porrettana causano il blocco di un’intera area. O c’è un’alternativa alla Porrettana, in caso di problemi, o un intero territorio soffre. Un grido di allarme lanciato anche dalle categorie economiche”.

Critica anche Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia, perché “il territorio per carenza infrastrutturale è rimasto penalizzato. E a compromettere la situazione c’è la scelta del Passante di mezzo. La Porrettana è il primo problema da risolvere e, per fortuna, il cantiere dei lavori per il ponte Leonardo procede, grazie anche all’intervento del ministero. Serve una strada veloce che colleghi l’Alto Reno al capoluogo. Il progetto di cui si è parlato non l’ho mai visto, anche se l’ho chiesto. FdI ha portato avanti il progetto bretella Reno-Setta e lo aveva fatto anche la Città Metropolitana”. Riguardo al finanziamento per la Statale 64 “ho letto che i soldi dovrebbero arrivare dal ministero o la sua realizzazione dovrebbe essere a carico del ministero: cioè a pagare sarebbe sempre il ministero. La bretella non è di destra o di sinistra, ma è un’opera di buon senso”.

Al termine, l’assessore alla Montagna, Igor Taruffi, ha precisato che “le risorse sono quelle del progetto Anas presentato ai 13 sindaci ed è Anas che ha quantificato in 656 milioni l’intervento. Evangelisti è stata corretta: i soldi deve metterli il ministero. Io credo che chi paga decide. Andiamo a discuterne al ministero delle Infrastrutture. L’accordo sottoscritto tra Anas e ministero il 28 dicembre 2022 stabilisce che si deve proseguire sulla progettazione della Statale 64. Se il governo decide, a me va bene. Il governo ha dato 2,3 miliardi ad Anas per tutte le strade d’Italia. Non credo che avremo i 6-700 milioni per la bretella. Forse è meglio un’opera con stralci funzionali, da 150 milioni l’uno”.

Mastacchi ha replicato che “se l’ipotesi di realizzare tutte le infrastrutture è condivisa, chiediamo al ministero di attivarsi versando i soldi per soli due interventi. Per bretella autostradale, e sottolineo autostradale, ci sarebbe un finanziamento a tariffa, come è riportato nella convenzione”. Evangelisti ha affermato che “la Regione dimostra di non avere soldi, di non aver mai parlato della bretella ma solo di ammodernamento”. Facci ha ricordato che “nel Prit, c’era anche il progetto enunciato da Taruffi. Cosa vuol fare la Regione? Lei ha scaricato su altri ciò che dovreste fare. La Bretella Reno-Setta la pagherebbe autostrade”.

Per Stefano Caliandro (Partito democratico) “si cerca di tornare su argomenti già affrontati. Nel 2008 studio di Provincia di Bologna antepose criticità a fattibilità. Emerge dai consiglieri di minoranza la disponibilità del governo ad affrontare la vicenda con occhi nuovi. Se il governo vuole occuparsene potremmo vederlo nella prossima Finanziaria. La Regione non ha lo studio di Aspi. C’è un investimento della Regione sulla Porrettana. Lancio la sfida: dimostrate che il governo è in campo su questa opzione”.

(Gianfranco Salvatori)

 

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