E’ necessario un supplemento d’indagine sul secondo lotto del Nodo di Rastignano? Sono previste delle varianti in corso d’opera? In questa fase sia possibile integrare la VIA già approvata o apportare delle varianti e quale impatto, sia economico che sulle tempistiche di consegna
possono generare?
A chiedere chiarezza sull’infrastruttura in via di realizzazione è Valentina Castaldini (Fi) che ricorda come “a fine luglio 2023 alcuni esponenti di un partito politico che esprime il vicesindaco del Comune di Bologna ed alcuni consiglieri di maggioranza in Comune e nella Città Metropolitana hanno dichiarato in merito all’opera che “serve un supplemento d’indagine”: è stato affermato che serve “una attenta analisi del progetto del Nodo di Rastignano” e che sia prioritario “procedere ad un urgente supplemento di indagine che integri la VIA approvata a suo tempo” e che sia necessario “adeguare il progetto con una variante in corso d’opera””.
“La fase di progettazione, anche esecutiva è stata completata, i bandi di gara sono stati espletati ed i lavori, affidati, sono già cominciati: rispetto alla tabella di marcia prevista è già stato accumulato un ritardo di circa 6 mesi ma è stato comunicato che il ritardo verrà recuperato”, spiega Castaldini nel chiedere chiarezza alla giunta.
“Abbiamo chiesto informazioni alla Città Metropolitana di Bologna che ci ha comunicato che non ritiene necessario fare un supplemento di indagini”, spiega l’assessore ai Trasporti Andrea Corsini che ricorda come “in merito alle varianti sono state approvate modifiche contrattuali a norme di legge in merito a piccole modifiche dei cantieri per la galleria ferroviaria e il viadotto”. Corsini ha anche comunicato che la Città Metropolitana ha accettato alcune richieste dei cittadini e dei comitati di cittadini di maggiore attenzione al tema “rischio idrico” del fiume alla luce dell’alluvione di maggio.
Parole alla luce delle quali Castaldini si è detta molto preoccupata che ci siano ritardi.
(Luca Molinari)