“Dotare il parcheggio della stazione di Castel San Pietro Terme di adeguati spazi per le biciclette”.
Per la capogruppo di Fratelli d’Italia Marta Evangelisti questa mancanza scoraggerebbe l’uso della bici quale mezzo di collegamento casa-stazione e per questo motivo chiede l’installazione di apposite rastrelliere e una tettoia di protezione per i mezzi in sosta.
“Sono numerosi i cittadini e pendolari -dettaglia Evangelisti- che hanno segnalato la mancanza di adeguati spazi di sosta sicura per le biciclette presso il parcheggio della stazione ferroviaria di Castel San Pietro Terme, nel bolognese, lato via San Carlo. Tale parcheggio è stato inaugurato da tempo ma, allo stato attuale, risulta privo sia di rastrelliere per il corretto stallo dei velocipedi, sia di una tettoia di copertura atta a proteggere i mezzi dalle intemperie. A fronte di queste mancanze, poi, sono svariati gli utenti che quotidianamente lasciano le biciclette legate a supporti di fortuna, con evidenti problemi di decoro e soprattutto di sicurezza”.
Da qui la richiesta alla giunta per capire “se intenda attivarsi, anche in collaborazione con il Comune e con gli enti gestori delle infrastrutture ferroviarie, per dotare il parcheggio della stazione di rastrelliere e di una tettoia di copertura per gli stalli biciclette e quali siano gli interventi previsti dalla Regione per potenziare l’intermodalità bici-treno nei comuni della Città Metropolitana di Bologna”.
Replicando ai quesiti posti, la Sottosegretaria alla presidenza di giunta Manuela Rontini ha chiarito che “il potenziamento degli scali ferroviari con la predisposizione di servizi per la multimodalità è prevista dalla legge regionale per la promozione e sviluppo della ciclabilità e lo strumento che la Regione può utilizzare è solo quello del bando con specifiche premialità, ma la scelta finale se aderire a questi bandi è sempre e solo del singolo Comune”. Riportando poi specifiche informazioni provenienti dalla Città metropolitana, Rontini ha ricordato come lo scalo di Castel San Pietro sia definito “come uno dei 30 centri di mobilità definiti dal PUMS metropolitano e per questo sono stati previsti una serie di interventi modulari per l’aumento del livello di servizi presenti e di sicurezza. Nel 2022 è stato terminato il progetto di fattibilità ma mancano i fondi per la prosecuzione dell’iter”.
Marta Evangelisti si è quindi dichiarata insoddisfatta delle risposte ottenute: “Nei piani teorici è sempre tutto perfetto ma, a ben guardare, nella pratica non è mai così. Il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile della Città metropolitana di Bologna è del 2019, mentre il progetto per il potenziamento della stazione di Castel San Pietro è del 2021. Non mi pare che si stiano chiedendo interventi faraonici e neppure Castel San Pietro è una stazione sperduta del nostro territorio, bensì uno scalo importante del circondario imolese che senza la realizzazione di una serie di servizi minimi non solo impedirà la fruizione in sicurezza di tali spazi, ma determinerà un aumento di pendolari che saranno costretti a caricare il proprio velocipede su convogli non adeguatamente attrezzati, creando un disagio generale nell’utilizzo dell’intermodalità”.
(Luca Boccaletti)



