Sospendere l’abbattimento del guado di Monterenzio, l’opera realizzata dopo l’alluvione del maggio scorso per garantire la viabilità nell’Appenino bolognese.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Marco Mastacchi (Rete civica) che ricorda come “il ripristino della viabilità, programmato per fine settembre 2023, deve comprendere anche la messa in sicurezza dei luoghi oggetto di frana e la rimozione dei detriti e del fango ora solidificato che, con le prime piogge, è sicuramente destinato a liquefarsi e a riversarsi sulla pubblica via, senza limitarsi all’applicazione di un reticolato a maglie larghe che non riuscirebbe a fermare lo scivolamento del fango, considerata anche l’assenza di vegetazione e/o di arbusti”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’amministrazione regionale “se non ritenga opportuno attivare interventi di miglioramento idraulico del guado provvisorio, quale unica alternativa possibile all’isolamento delle frazioni nel breve periodo, a ridosso della stagione invernale ricca di probabili precipitazioni e se voglia sospendere temporaneamente qualunque attività volta all’abbattimento del guado e contestualmente attivare un tavolo di confronto tra Istituzioni e rappresentanti dei cittadini, al fine di arrivare a una soluzione condivisa con chi vive e utilizza quotidianamente quei tratti stradali, almeno fino a quando non sarà garantita la stabilità del versante della SP 7 Idice”.
(Luca Molinari)