“In quali fasi e con quale tempistica verrà formalmente definito il passaggio dell’infrastruttura ad Anas e quando si procederà alla progettazione e realizzazione degli interventi di riqualificazione necessari per restituire il ponte alla sua piena funzionalità?”.
E’ la domanda che Igor Taruffi (ER Coraggiosa) rivolge alla Giunta nel question time sui lavori che interesseranno il ponte Da Vinci a Sasso Marconi, nel bolognese.
Il Capogruppo, poi, ricorda la strategicità del ponte per la circolazione locale, che, a partire dal 22 dicembre dello scorso anno, ha subìto forti limitazioni alla circolazione a seguito “di sopralluoghi che hanno evidenziato il progredire di un diffuso stato di ammaloramento del calcestruzzo, con distacco di porzioni di copriferro dagli elementi verticali di sostegno dell’impalcato”. Nonostante la riduzione dei carichi, la Città Metropolitana di Bologna ha poi chiuso il ponte al traffico dal febbraio scorso a causa del repentino aggravarsi dello stato di deterioramento dell’infrastruttura.
In fase di risposta, l’Assessore a mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo, commercio Andrea Corsini ha chiarito che dallo scorso 8 aprile il ponte è passato sotto la competenza di Anas ma prima del passaggio deve essere chiuso il cantiere della Città Metropolitana di Bologna riguardante il consolidamento della pila numero 15. “Per questi lavori -ha chiarito Corsini- si prevede una partenza ai primi di giugno per un completamento nella prima parte del mese di agosto”.
Per quanto riguarda poi i lavori che dovranno essere svolti da Anas, l’Assessore alle infrastrutture specifica che “fra tutte le fasi necessarie di progettazione e affidamento lavori, le opere inizierebbero nella primavera del 2022 per concludersi dopo circa un anno. Visti i tempi particolarmente dilatati, ovviamente chiederemo un’accelerazione dei lavori”.
In fase di replica Taruffi si è dichiarato molto preoccupato per la tempistica prospettata. “Stiamo fondamentalmente dicendo- sottolinea il consigliere- che per ripristinare l’opera occorreranno tre anni. Se a questa situazione aggiungiamo i lavori programmati dalla stessa Anas sull’arteria di comunicazione tra il comune di Alto Reno Terme e Pistoia, che parimenti dureranno diversi mesi, è chiaro che la zona si troverà di fatto isolata. Per questo motivo anticipo fin da subito che occorrerà prevedere adeguate misure straordinarie di sostegno fin dal prossimo assestamento di Bilancio che sarà attuato a luglio”.
(Luca Boccaletti)