Infrastrutture e trasporti

Mastacchi (Rete Civica): “Rivedere progetto Cispadana a favore del trasporto merci su ferrovia”

Nell’interrogazione, si chiede di realizzare i tratti mancanti della Cispadana extraurbana. “Una scelta più compatibile con l’ambiente e con le scelte dell’Emilia-Romagna. Collegare Ravenna e La Spezia comporterebbe così un grande risparmio di risorse”

Lo spostamento del traffico merci dalla gomma al ferro; la necessità di una nuova Via (Valutazione di impatto ambientale) per il progetto esecutivo di un’opera “il cui progetto definitivo va per i cinque anni dalla sua approvazione (luglio 2017), come lo Studio di Impatto Ambientale, e che comunque non rispondono, pur non avendone l’obbligo essendo antecedenti, alle Linee Guida Ministeriali del 2017”; la realizzazione dei tratti mancanti della Cispadana extraurbana.

Sono i temi di cui il consigliere Marco Mastacchi (Rete Civica) chiede spiegazioni alla Giunta, in un’interrogazione dove ritiene sovradimensionata la soluzione autostradale mentre il potenziamento della ferrovia sarebbe più strategico “per una scelta più compatibile con le scelte dell’Emilia-Romagna e le direttive dell’Unione Europea, considerato che solo spostando il trasporto merci su ferrovia si decongestionerebbe il traffico per almeno un 70% dei transiti”.

La Cispadana, che dovrà collegare il casello di Reggiolo-Rolo sulla A22 con Ferrara Sud (A13) è stata approvata dalla Regione nel Piano trasporti del dicembre 2021, insieme con altri tratti autostradali esistenti e con la nuova bretella Campogalliano-Sassuolo. I chilometri della Cispadana, afferma il capogruppo di Rete Civica, “sono 67,7 km tra Reggiolo e Ferrara dal cui progetto si ricava che la costruzione comporterà l’emissione di 50-60mila tonnellate di CO2, oltre 1.300 tonnellate di polveri sottili e oltre 350 tonnellate di ossidi di azoto, aggiungendo così polveri sottili in quattro anni nella pianura più inquinata d’Europa con un forte impatto sulle oltre 300 aziende agricole sparse lungo tutto il Tracciato”. L’impegno finanziario della Regione è di 279 milioni di euro (a cui vanno aggiunti altri 400 milioni per le opere di adduzione) mentre il governo ne stanzierà 200. Completare la strada extraurbana, scrive Mastacchi, “ne richiederebbe all’incirca la metà, il tutto mentre si sviluppa l’asse ferroviario Ravenna-Ferrara-Poggio Rusco-Brennero”. Il collegamento A22-Ferrara sarà in concorrenza con la ferrovia Ravenna-Ferrara-Poggio Rusco, che la Regione sta potenziando. Il tratto di ferrovia potrà collegare l’intero distretto “in particolare quello bio-medicale (di Mirandola), sia al Porto di Ravenna, sia a quello di La Spezia, sia al centro Europa, con minore spreco di denaro pubblico e minore impatto ambientale”.

Il nastro d’asfalto Ravenna-La Spezia, secondo Mastacchi, “è superato” e per la Corte dei Conti “un grave danno erariale” arriverebbe dallo scorporo di Anas da Ferrovie. Il progetto del 2004, insiste il consigliere, della strada extraurbana Reggiolo-Ferrara, insieme con il potenziamento della tratta ferroviaria Ravenna-Ferrara-Poggio Rusco, “risulta più che ottimale e anche più compatibile con le scelte dell’Emilia-Romagna” e le direttive Ue. Trasformare la “Ferrara Mare” in autostrada a pagamento farebbe riversare il traffico locale sulla rete, congestionandola.

(Gianfranco Salvatori)

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