Dopo soli nove mesi di esercizio, causa sostanziale inutilizzo, il servizio ferroviario sulla linea Dogato-Portomaggiore, nel ferrarese, è stato sospeso e, a quanto pare, la Regione starebbe valutando di sostituire la tratta ferroviaria con una pista ciclabile, sfruttando i fondi previsti dalla nuova legge regionale sulla ciclabilità. Lo sostengono in un’interrogazione Raffaella Sensoli, prima firmataria, e Andrea Bertani (M5s), che, in considerazione del fatto che la tratta ferroviaria è stata realizzata in 17 anni ed è costata 15 milioni di euro, chiedono alla Giunta “se non ritenga preferibile utilizzare la nuova legge regionale sulla ciclabilità per migliorare la qualità e la sicurezza dei percorsi ciclabili urbani casa-lavoro anziché servirsene per coprire il disastroso esercizio del servizio ferroviario”.
Secondo i due consiglieri, prima di valutare opere sostitutive o aggiuntive rispetto alla tratta ferroviaria, come la pista ciclabile, l’esecutivo regionale dovrebbe approfondire le modalità di organizzazione del servizio ferroviario nella linea Dogato-Portomaggiore durante i nove mesi di sperimentazione. In quel periodo, ad esempio, – riportano – i collegamenti Bologna-Portomaggiore-Dogato-Codigoro erano uno solo in andata (Codigoro-Bologna) e tre al ritorno, con tempi medi di percorrenza di 2 ore e 40 minuti, consistenti tempi di attesa nelle stazioni di trasbordo e senza un solo collegamento diretto. “Collegamenti diretti Codigoro-Bologna- affermano i due pantastellati-, orari diversi, incroci diversi con le coincidenze sulla Ravenna-Ferrara potrebbero migliorare l’utilizzo della linea”.
Da qui la richiesta di Sensoli e Bertani alla Giunta regionale di verificare la possibilità di utilizzare la linea ferroviaria anche per il trasporto merci.
(Luca Govoni)