La Regione mantenga gli “impegni assunti con i cittadini, ormai da più di 13 anni, realizzi il parcheggio e l’ascensore nella stazione di Vado (frazione di Monzuno) e dica se intende impiegare anche le risorse europee che avrà a disposizione, oltre a quelle regionali, per la realizzazione del parcheggio e dell’ascensore”. E’ l’interpellanza del capogruppo di Rete Civica, Marco Mastacchi, discussa in Assemblea a cui ha risposto l’assessore alla Mobilità trasporti e infrastrutture, Stefano Corsini. Quest’ultimo ha spiegato che – a causa di spostamenti di finanziamenti da parte di Autostrade – non si realizzeranno né l’ascensore né il parcheggio, entrambi collegati alla tangenziale che Autostrade avrebbe dovuto costruire.
Mastacchi ha ricordato che nel luglio del 2008 sono stati approvati i fondi per la realizzazione dell’ascensore di accesso alla stazione di Vado-Monzuno e di un ampio parcheggio di interscambio, in quanto rientranti nel progetto di sistemazione, dal punto di vista ambientale e paesaggistico, di quella zona. Ma ad oggi – continua il consigliere – dopo 13 anni nulla è stato realizzato”. La frazione di Vado, in cui sono stati ultimati i lavori di adeguamento, è importante perché a breve aprirà la Casa della salute che occuperà numerosi professionisti della sanità, i quali, insieme con i cittadini, avranno bisogno del parcheggio.
Corsini ha detto che il progetto è partito, nel periodo 2008-2010, con l’impegno della Giunta a realizzare i due punti del programma. In totale c’erano 16,8 milioni, di cui 14,3 di Autostrade e 2,5 della Regione e dello Stato per la tangenziale di Vado. Autostrade, però, realizzò una pista ciclabile tra Sasso Marconi e Vado “e oggi non sono in programma lavori futuri”.
Mastacchi si è detto insoddisfatto: “Il collegamento dell’investimento alla tangenziale è chiaro, ma che non si realizzi più non fa venire meno l’utilità del parcheggio e dell’ascensore. Due opere che diventano ancora più importanti perché la Casa della salute porterà molte persone fragili che arriveranno soprattutto con il treno. Occorre trovare altre fonti di finanziamento”.
(Gianfranco Salvatori)