Nei lavori di interramento del tratto urbano della ferrovia Bologna-Portomaggiore venga almeno previsto lo spazio per il secondo binario. Ad accendere i riflettori sul cantiere che dovrebbe portare sotto terra uno degli assi principali del sistema ferroviario metropolitano (con la conseguente eliminazione dei passaggi a livello delle vie Paolo Fabbri, Libia, Rimesse e Larga, a beneficio della viabilità locale nel quartiere San Donato e San Vitale) è Giuseppe Paruolo, consigliere regionale del Partito democratico, che oggi ha depositato un’interrogazione con cui cerca di capire quale sia l’attuale situazione di un progetto, nato più di sei anni fa, ma che ancora non è iniziato.
Il consigliere, dopo aver ricordato nell’atto che “il progetto di interramento attuale prevede il binario singolo”, sottolinea come, per rispettare gli accordi che parlano di un cadenzamento di treni a 30 minuti e a 15 negli orari di punta, “occorra garantire – se non il raddoppio completo della linea, che sarebbe l’opzione ideale – quanto meno la possibilità di incrocio dei treni in uscita e in entrata alla Stazione Centrale, prevedendo tratti di raddoppio dei binari nel percorso urbano della linea”. L’importanza di procedere- si legge nell’interrogazione- già nell’intervento di interramento, quanto meno alla predisposizione del raddoppio della linea, è evidente non solo ai fini dell’efficacia e dell’economia dei lavori, ma anche perché questo consentirebbe di limitare a un solo periodo di tempo il disagio dovuto ai cantieri sia nei confronti dei viaggiatori che dei cittadini residenti”.
Proprio per questo con l’interrogazione Paruolo domanda alla Regione “se restando la linea ferroviaria a binario unico sia in grado di sostenere il cadenzamento dei treni previsto negli accordi, questo anche nel momento in cui venisse attuato il servizio passante con Vignola (pure questo previsto negli accordi)”. Non solo: Paruolo vaglia un’altra ipotesi e domanda se “qualora l’intervento di interramento venisse realizzato a binario unico, sarebbe possibile in futuro intervenire con il raddoppio della via nel tratto interrato e quali sarebbero in quel caso i costi e i tempi necessari”.
Il consigliere riporta poi nell’atto la possibilità vagliata dalla commissione del Consiglio comunale di Bologna (quella di raddoppiare la linea tra le stazioni di Bologna Roveri e Budrio) e chiede: “Quale sarebbe la miglior frequenza di cadenzamento dei treni ottenibile con la linea costituita dal binario unico previsto dall’attuale progetto di interramento e con un raddoppio della linea in superficie fra Bologna Roveri e Budrio? E quale sarebbe invece la frequenza dei treni raggiungibile se il raddoppio della linea riguardasse del tutto o in parte anche il progetto di interramento della tratta urbana?”.
Dalla commissione comunale emerge anche l’impossibilità di raddoppiare la linea ferroviaria della Bologna-Portomaggiore nell’unico tratto a oggi interrato per via della costruzione di un edificio. E Paruolo chiede lumi anche su questo: “Dove è collocato esattamente l’edificio che interferisce con il sedime ferroviario interessato a un eventuale raddoppio della linea e come è potuto accadere?. Ci sono altri ostacoli fisici che impediscono di attuare l’interramento?”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili online sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)
(Andrea Perini)