L’elettrificazione della linea ferroviaria Reggio-Guastalla è già al secondo step ed entro la fine del 2019, inizio 2020, sarà conclusa; il sistema di controllo marcia-treno verrà installato in due trance da Reggio-Bagnolo entro quest’anno, il resto prima della fine del 2020, mentre sono attesi i finanziamenti per risolvere i problemi alla linea causati dal terremoto del 2012, che generano rallentamenti. Sono alcune delle informazioni contenute all’interno del documento che l’Assemblea legislativa ha predisposto, e votato favorevolmente in commissione Ambiente (con il sì di Partito democratico, Sinistra italiana e Silvia Prodi e le astensioni del Movimento 5 stelle, Fratelli d’Italia e Gian Luca Sassi), in risposta alla petizione popolare, firmata dal comitato degli utenti della linea ferroviaria Reggio-Guastalla, che metteva in evidenza i disservizi subiti giornalmente dai pendolari.
Ritardi, rallentamenti, cancellazioni dei treni e sovraffollamento sono alcuni dei disagi messi nero su bianco all’interno della petizione. La maggior parte di questi, hanno spiegato i tecnici della Regione, verranno risolti entro poco tempo perché la linea è “sottoposta a lavori di miglioramento e aggiornamento tecnologico”. Uno di questi è, appunto, l’elettrificazione che permetterà anche ai nuovi treni di transitare. L’altra miglioria riguarda la sicurezza: il sistema marcia-treno blocca automaticamente i convogli in caso di problemi.
“Le criticità sollevate- hanno sottolineato i tecnici dell’esecutivo- per quanto riguarda i ritardi sono dovuti anche all’aumento del tempo di fermata in stazione dei treni. Con una maggiore affluenza di utenti gli stop di 30 secondi in alcune fermate non sono sufficienti. Verranno portate da 30 secondi a un minuto”. Altro aspetto problematico riguarda i passaggi a livello. L’obiettivo è quello di ridurli, hanno ribadito in commissione, per questo è in corso un “dialogo con le amministrazioni locali”.
Il dibattito. Ad aprire la discussione ci ha pensato Silvia Piccinini del Movimento 5 stelle:”I ritardi e le cancellazioni segnalate dal comitato degli utenti sono dati oggettivi. La Reggio Emilia-Guastalla non è ritenuta un asse importante dalla Regione visto che in sette anni non sono state trovate le risorse per risolvere i problemi causati dal terremoto. Non solo. Per l’elettrificazione la Regione non mette un euro: è ridicolo che si costringa Fer, società in house, ad accendere un mutuo di 5 milioni pagandoci sopra gli interessi. Per i passaggi a livello è necessaria una moral suasion da parte della politica, in particolare dell’assessore Raffaele Donini, nei confronti degli amministratori locali. Fer non più essere lasciata sola a interloquire con i territori. È un’azienda sana- ha ribadito Piccinini- che dovrebbe essere messa nelle condizioni di poter lavorare”. Ultima considerazione della pentastellata ha riguardato il ventilato passaggio di Fer in Rfi: “Vogliamo interloquire con tutti gli attori in causa in questa vicenda in Commissione”. Richiesta avanzata anche dalla pentastellata Giulia Gibertoni: “Dopo il passaggi in Aula del Prit, Donini deve venire in Commissione per approfondire questo passaggio di Fer a Rfi”.
Parole a cui hanno fatto seguito quelle di Massimo Iotti (Pd) che, dopo aver rimarcato la bontà delle segnalazioni su cui si basa la petizione, ha spiegato: “Non è vero che c’è disinteresse- ha sottolineato il consigliere- ma, al contrario, grande attenzione. La linea verrà ammodernata e gli interventi sono già stati avviati. Il completamento dei lavori porterà a risolvere gran parte dei problemi segnalati dalla petizione”. Mentre per quanto riguarda il tema dell’intervento della politica, ha aggiunto: “Consigliera Piccinini la politica siamo tutti noi consiglieri regionali, lei compresa”.
Per Gian Luca Sassi del Gruppo Misto per “risolvere i problemi servono investimenti e questi sono una questione di priorità. Se la Regione dirottasse gli investimenti da altre opere infrastrutturali ce ne sarebbero di più da investire nel ferro. La petizione deve essere uno spunto per la Regione per dare risposte ai territori prima che si formino comitati. Visto il tipo di risposta che viene data alla petizioni- ha continuato- mi sento di dire che servirebbe anche una maggiore comunicazione con i territori: informarli prima e renderli partecipi di quello che si sta facendo”.
Infine Fabio Callori di Fratelli d’Italia ha sottolineato: “Da amministratore posso dire che è molto difficile mettersi al tavolo con Fer e discutere. Nel mio territorio (Piacenza, ndr) in 15 anni non è stato mai risolto un problema”.