Infrastrutture e trasporti

Facci (Lega): “Superare il divario digitale tra aree urbane e montagna”

Connessioni più veloci in città rispetto alle zone interne e dell’Appennino e alcuni comuni sono sprovvisti della banda ultra larga (collegamento ad elevata velocità)

Superare il divario digitale tra le zone urbane e quelle dell’Appennino e delle aree interne della regione. E’ la richiesta avanzata alla Giunta da Michele Facci (Lega) in una dettagliata interpellanza in cui chiede che la banda ultra larga (Bul) venga estesa ai territori con più bassa copertura Internet.

Il consigliere del Carroccio si rivolge alla Regione chiedendo “se non ritenga che nel contrasto alle diseguaglianze territoriali debba necessariamente rientrare il superamento del divario digitale” esistente tra zone urbane e Appennino. Inoltre, Facci vuole conoscere “quali e quante siano le risorse effettivamente destinate a colmare il digital divide per famiglie e imprese nel territorio dell’appennino bolognese, con particolare riferimento a quei comuni ancora sprovvisti di connessione ad alta velocità, come quelli della Media e Alta Valle del Reno e del Setta”, e quali siano i tempi previsti per le infrastrutture digitali ancora mancanti nell’appennino bolognese.

Il consigliere ricorda che il mandato della Giunta Bonaccini prevede che “l’Emilia-Romagna da ‘Data Valley polo di eccellenza’ deve estendersi a diventare una ‘Data Valley diffusa’”. A oggi, continua Facci, la copertura Internet è differenziata sui territori e la percentuale media regionale vede le famiglie raggiunte per il “5,4% con velocità inferiore a 2 Mbps, il 23,2% con velocità tra 2 e 30 Mbps, il 31,6% con velocità tra 30 e 100 Mbps, il 39,8% con velocità superiore a 100 Mbps”. Nell’area metropolitana di Bologna la percentuale delle famiglie va dal 4,5% di quelle raggiunte con una velocità inferiore a 2 Mbps al 56% che può contare su 100 Mbps. In montagna, afferma il consigliere, ci sono 6 comuni non raggiunti da connessioni superiori a 30 Mbps e le scuole della montagna bolognese raggiunte sono solo il 40%, a fronte di una media del 52,7% di istituti connessi in fibra con velocità 1 Gbps,.

Facci conclude ricordando che il Pnrr prevede bandi per 3,7 miliardi relativi all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale e che in Emilia-Romagna “in relazione al primo bando pubblicato il 15 gennaio scorso, sono previsti investimenti fino a un massimo di 241 milioni e 370mila euro per la cablatura veloce di 450mila civici”. Il bando per le scuole, invece, prevede 13 milioni di euro per gli istituti di Emilia-Romagna, Marche e Umbria.

(Gianfranco Salvatori)

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