Scuola giovani e cultura

Istruzione, lotta alla dispersione e borse universitarie nella programmazione triennale, 15 mila studenti in più negli atenei

Sì di Pd, Si e Prodi (Misto), astensione di M5s, Ln e FdI. I dem Boschini e Marchetti sottolineano rispettivamente l'”universalità” e la “versatilità” delle proposte a sostegno del diritto allo studio. Molto critico Tagliaferri (Fdi) sui sussidi agli universitari: “Platea ampia produce assegni bassi, e troppi stranieri”.

Giuseppe Boschini (Pd)

Lotta alla dispersione scolastica e risorse per il diritto allo studio, con borse agli studenti meritevoli e alle famiglie in difficoltà, contributi per i libri di testo e implementazione del trasporto pubblico. Impegno per l’inclusione sociale e centralità del tema dell’orientamento, con un’offerta scolastica che incontra il mondo produttivo legato e guida i ragazzi per una scelta consapevole e nella ricerca del lavoro. Investimenti per un’università in costante con crescita, con 15.000 studenti in più in due anni, oltre il 50% di fuori sede e la necessità di creare residenze universitarie e nuovi posti letto. Sono questi i pilastri della programmazione triennale 2019-2022 in materia di diritto allo studio, offerta di istruzione e rete scolastica, interventi per il diritto allo studio universitario e l’alta formazione, approvata in Aula con il voto favorevole di Pd, Si e Silvia Prodi (Misto) e l’astensione di M5s, Ln e FdI.

Giancarlo Tagliaferri (Fdi)

Diritto allo studio. Intervenire direttamente a supporto dei giovani nel diritto allo studio, mantenere le borse assegnate per condizione economica e merito, semplificare e informatizzare le procedure tramite Ergo. Sono questi gli obiettivi della Regione, che punta a ridurre ulteriormente il tasso di abbandono scolastico (in Emilia-Romagna oscilla intorno al 9,9-11%). “Quest’anno sono 5.000 le borse di studio assegnate con un importo medio di 300 euro, 24.000 invece i beneficiari dei contributi per l’acquisto dei libri di testo (risorse per 4,5 milioni)”, ha spiegato Giuseppe Boschini del Partito democratico. “Puntiamo all’universalità, per avvicinarsi a una risposta completa dei bisogni, all’inclusione dei bambini disabili, all’orientamento per aiutare i ragazzi e le loro famiglie a fare scelte consapevoli”. Il consigliere dem ha portato l’attenzione sul fatto che l’Emilia-Romagna ha il più alto livello di scolarità raggiunto dagli stranieri (“un dato molto positivo, vuol dire che prepariamo tutti all’integrazione sociale”). Un punto su cui non è d’accordo però Giancarlo Tagliaferri di Fratelli d’Italia: “A Piacenza la percentuale di stranieri è molto alta, siamo al 22%. Più ampliamo la platea dei beneficiari delle borse, più si abbassa l’entità del contributo. Per non parlare dell’età massima di 24 anni per ricevere i benefici. Troppo alta, abbassiamola a 20”. L’assessore Patrizio Bianchi ha parlato della scuola come di “un’azione collettiva che coinvolge mezzo milione di famiglie, centrale per una comunità”.

Francesca Marchetti (Pd)

Offerta istruzione e rete scolastica territoriale. La popolazione scolastica è in aumento (si parla di +36,3% con un aumento di oltre 146 mila alunni dal 2000 al 2019) e l’Emilia-Romagna è la regione che cresce di più in Italia. Gli indirizzi di programmazione hanno l’obiettivo di modellare l’offerta in modo che sia attrattiva e coerente con i profili richiesti dalle imprese, riordinare la formazione e l’istruzione professionale a livello regionale in base al nuovo quadro normativo. “C’è stato grande dialogo con i territori e sinergia con gli enti locali per rispondere anche alle esigenze del mondo produttivo e diversificare le opportunità di scelta per rispondere alla vocazione di ogni studente”, ha spiegato Francesca Marchetti del Partito democratico. “Penso ad esempio ai nuovi licei musicali e coreutici e al collegamento con la legge sulla musica”. Si evidenzia poi un sostanziale equilibrio tra licei e istituti tecnici per numero di studenti iscritti (43,3% ai licei e 34,5% ai tecnici). “Solo il 22% sceglie il professionale, mentre le aziende cercano personale e non lo trovano- commenta però Tagliaferri (FdI)- questo la dice lunga su quanto funziona l’orientamento, serve più coraggio per far interagire scuola e impresa”. Risponde al consigliere di destra l’assessore Bianchi: “Abbiamo chiesto al governo l’autonomia su questa materia, più coraggio di così. La programmazione deve essere specificatamente legata al contesto”. Igor Taruffi di Sinistra italiana si concentra invece sui processi di razionalizzazione: “Spesso si finisce per accorpare o sopprimere servizi, ma in questo caso non è così. Qui ci sono criteri di valutazione molto attenti soprattutto per quanto riguarda contesti piccoli, disagiati o montani, dove la scuola è presidio fondamentale”.

Università e alta formazione. Crescono gli studenti universitari (da 149 mila a 164 mila tra il 2016 e il 2018, più della metà viene da fuori regione) e aumenta il livello dell’istruzione terziaria nelle persone con 30-34 anni, che si attesta al 34,4% (sopra alla media italiana del 26-27%, ma ancora molto sotto a quella europea del 40%). “Diventa centrale il tema delle residenze, del caro affitti e dell’offerta posti letto- ha sottolineato la consigliera dem Marchetti- anche perché una città universitaria mette in piedi una lunga serie di servizi per integrare gli studenti che si spostano”. Notevole il dato sulla copertura delle borse di studio: il 100% rispetto al numero degli idonei. “Arrivano tanti studenti da fuori, forse proprio perché è alta la copertura da parte di Ergo?”, ha commentato scettico Tagliaferri. “Metà delle borse assegnate va ai fuori sede e si finanziano progetti addirittura per i rifugiati. Questo va a discapito degli studenti emiliano-romagnoli, è grave. E molti studenti lamentano il fatto che più sono i beneficiari più il contributo diventa meno sostanzioso”.

(Giulia Paltrinieri)

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