Scuola giovani e cultura

Mastacchi (Rete): “Studenti e docenti discriminati, garantire le lezioni in presenza”

Nell’interrogazione alla Giunta si chiede di rigettare la Dad fino alla fine dell’anno scolastico e di prevedere un piano di sanificazione dell’aria nelle aule e sui mezzi di trasporto

La Regione si attivi per garantire le lezioni in presenza fino alla fine dell’anno scolastico e metta in atto un “piano di sanificazione dell’aria sia nelle scuole che sui mezzi di trasporto, per proteggere i cittadini da contagi involontari, al fine di poter garantire per tutta l’Emilia-Romagna e per i prossimi anni scolastici, che la scuola diventi un luogo sicuro per lo svolgimento dell’attività didattica e che sia l’ultima a chiudere e la prima a riaprire e non il contrario”.

E’ il contenuto dell’interrogazione presentata dal consigliere Marco Mastacchi (Rete Civica) alla Giunta il quale sottolinea come siano state riaperte moltissime attività (ristorazione, palestre e commercio), ma per la scuola resta la Dad al 50% per 40mila ragazzi tra i 14 e i 18 anni delle superiori di Bologna a cui si aggiungono gli studenti universitari. Una chiusura che discrimina ragazzi e ragazze, a causa dei tanti giorni persi. Inoltre, la nostra regione, con Campania, Puglia e Umbria vanta “o il triste primato delle chiusure scolastiche e gli alunni sembrano essere gli unici a dover subire un ingiusto protocollo, anche in zona arancione, che li considera come i soli contatti stretti nonostante il distanziamento e la mascherina e li costringe in quarantena a differenza dei lavoratori e perfino degli insegnanti che si trovano in condizioni analoghe”. Mastacchi ricorda che lo stesso ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, il 15 maggio a Ravenna rimase “profondamente stupito e amareggiato alla notizia della prosecuzione della chiusura delle scuole nella nostra Regione”. Il consigliere conclude affermando che la Dad va rigettata “come strumento di insegnamento in quanto inefficace, svilente per gli insegnanti, discriminatorio per gli studenti provenienti da famiglie fragili e lesivo nei confronti degli alunni con disabilità o difficoltà di apprendimento”.

(Gianfranco Salvatori)

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