Ambiente e territorio

Una legge per gli alberi monumentali

Dai cipressi di Montecalvo (Pianoro) all’ippocastano di Modena, dall’acero di Madonna di Lizzano al cipresso di Scola (Grizzana): in Emilia-Romagna ci sono circa 600 esemplari storici che saranno tutelati dal nuovo provvedimento. Voto favorevole di Pd, Iv, ER Coraggiosa, Europa verde, lista Bonaccini, M5s e gruppo Misto, astenuti Lega, Fdi e Rete civica

Più tutele per gli alberi monumentali e nuove misure a sostegno dei “boschi vetusti”. Disco verde dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna alla “Disciplina per la conservazione degli alberi monumentali e dei boschi vetusti”, il progetto di legge proposto dall’assessora Barbara Lori per trovare le risorse e le modalità per tutelare gli alberi monumentali e i boschi vetusti, oltre che realizzare l’Elenco degli Alberi. Vengono previste anche sanzioni per chi danneggia questi alberi e boschi. Hanno votato a favore Partito Democratico, Italia Viva, ER Coraggiosa, Europa Verde, lista Bonaccini, Movimento 5 Stelle e gruppo Misto mentre si sono astenuto Lega, Fratelli d’Italia e Rete Civica.

La legge regionale, recependo anche le novità previste dalle nuove leggi nazionali, è un nuovo tassello nell’attività della Regione a sostegno di alberi e boschi di elevato valore naturale e storico. L’Emilia-Romagna, infatti, è una delle “patrie” degli alberi monumentali: dai cipressi di Montecalvo (Pianoro) all’ippocastano di Modena, dall’acero di Madonna di Lizzano al cipresso di Scola (Grizzana) lungo la via Emilia ci sono circa 600 esemplari monumentali, di cui 102 sono anche piante monumentali d’Italia. Un grande patrimonio che la Regione, prima in Italia, mappa e cura dal 1977. Oggi, con una nuova proposta di legge che recepisce le novità nazionali, viale Aldo Moro intende aumentare e potenziare l’attività di mappatura, conservazione e valorizzazione degli alberi monumentali e dei “boschi vetusti”: metterli in sicurezza da un punto di vista ecologico e diffonderne il valore culturale anche attraverso un Elenco degli alberi monumentali regionali e della rete dei boschi vetusti regionali dove, a fianco di quelli che verranno individuati, saranno inseriti d’ufficio anche quelli già censiti dalla Regione.

Nel corso del dibattito, prima nelle commissioni e poi in Assemblea, il progetto di legge ha avuto il plauso delle principali associazioni ambientaliste e poi il parere favorevole della relatrice di maggioranza Mirella Delfiume (Pd) per la quale con questo provvedimento si vuole tutelare alberi che hanno un pregio culturale, storico, paesaggistico e religioso: “Il nostro paesaggio – ha sottolineato – è frutto dell’evoluzione naturale e anche di quanto hanno fatto gli uomini nel corso dei secoli”. Il relatore di minoranza Michele Facci (Lega), pur apprezzando lo spirito e gli obiettivi della legge, ha criticato la decisione di viale Aldo Moro di inserire criteri aggiuntivi per individuare quali siano gli alberi monumentali rispetto a quanto previsto dalle leggi nazionali.

L’Assemblea ha approvato anche un ordine del giorno di Silvia Zamboni (Europa Verde) che impegna la giunta a portare a compimento la Rete dei Giardini della biodiversità con la realizzazione di due nuovi giardini nelle uniche due province scoperte, ovvero Modena e Parma, e a realizzazione il “Bosco dei Patriarchi” mettendo a dimora “i figli” degli alberi monumentali della Regione Emilia-Romagna, tutelati e no.

Approvati anche due ordini del giorno presentati da Simone Pelloni e Marco Mastacchi di Rete civica che chiedono di impegnare i parlamentari emiliano-romagnoli a sostenere i progetti di legge a tutela dei castagneti collinari e montani e per chiedere alla Regione impegno per il risanamento del territorio.

(Luca Molinari)

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