Parità, diritti e partecipazione

L’amicizia, l’amore, la maternità negata: 8 marzo in Assemblea su “Essere una donna nella shoah”

La mostra “Punti di luce” in collaborazione con lo Yad Vashem di Gerusalemme. La Presidente Saliera: “Importante tributo alla forza delle donne”

da sinistra Saliera, Petitti, Costi
da sinistra Saliera, Petitti, Costi

L’amore, la maternità, l’amicizia ai tempi della persecuzione e dello sterminio nazista. È quanto racconta la mostra “Punti di luce. Essere una donna nella shoah” inaugurata oggi a Bologna da Simonetta Saliera, Presidente dell’Assemblea legislativa per celebrare l’imminente Giornata internazionale della donna. Per l’occasione, nella sede di Viale Aldo Moro, 50, erano presenti Roberta Mori, presidente della commissione per la Parità e i diritti delle persone, le assessore regionali Emma Petitti e Palma Costi.

Lina, Stefania, Ester, Dina, Genia sono alcune delle donne ebree alle quali la mostra restituisce nomi e volti, con riferimenti concreti alle loro vicende di vita: piccoli ma fondamentali frammenti di una storia più grande che non mostrò pietà. I trenta pannelli che compongono l’esposizione toccano temi come l’amore, l’amicizia, la maternità violata dal forzato abbandono dei figli e ancora le arti, la cura degli altri e di sé.

2017_03_07 mostra punti di luce  (01 di 36)Proprio la ‘lettura di genere’ che la mostra traccia sul genocidio che lacerò l’Europa nel secolo scorso “rappresenta un importante tributo alle donne e alla forza che sanno dimostrare anche nei momenti difficilissimi- ha spiegato la presidente Simonetta Saliera-. Abbiamo voluto celebrare l’8 marzo pensando a loro, al coraggio e alla resistenza che seppero opporre all’annientamento morale e fisico che i nazisti perpetrarono con la Shoah. Una cicatrice che ancora fa male nella nostra coscienza europea. Grazie alla collaborazione, ormai di lungo corso, con lo Yad Vashem, siamo onorati di poter presentare in Italia per la prima volta un adattamento, tradotto per il pubblico italiano, della mostra originale in lingua inglese”.

Anche per Roberta Mori, presidente della commissione per la Parità e i diritti, uno dei messaggi importanti che la mostra evidenzia è quello della forza delle donne “ispirata da un pensiero differente, indispensabile per il cambiamento della società”. Parlare di diritti violati ripercorrendo una delle peggiori pagine della nostra storia recente- ha poi ricordato- “aiuta ad acquisire consapevolezza di quanto è stato fatto e di quanto ancora si debba fare per un compiuto riconoscimento dei diritti e del protagonismo femminile. Non facciamoci ingannare dalle sirene che ci dicono che siamo tutti uguali, ma guardiamo con lucidità a quanto strada c’è da percorrere per l’affermazione dei diritti invisibili contro il male assoluto che è sempre in agguato”.

Yiftach Ashkenazi e Rita Chiappini (Yad Vashem)
Yiftach Ashkenazi e Rita Chiappini (Yad Vashem)

Erano presenti al taglio del nastro Yiftach Ashkenazi, direttore della sezione Mediterraneo della Scuola internazionale di studi sulla Shoah dello Yad Vashem; Rita Chiappini, rappresentante per l’Italia dello Yad Vashem; Enza Maugeri, direttrice del Museo Ebraico di Bologna, il consigliere regionale Enrico Campedelli.

La mostra è visitabile fino al 7 aprile 2017 dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18 in Viale Aldo Moro, 50.

Per gruppi di studenti o adulti è preferibile la prenotazione, scrivendo all’indirizzo email almemoria@regione.emilia-romagna.it.

Ingresso libero

(Isabella Scandaletti)

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