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L’Assemblea approva il Bilancio consolidato

Per Pd e ER Coraggiosa il documento è positivo e i revisori dei conti non hanno rilevato criticità. La giunta rimarca il risultato economico positivo di oltre 200 milioni, anche se c’è una flessione rispetto al 2020. Per la Lega “ci sono enti in perdita, la spesa va razionalizzata”

L’Assemblea legislativa ha approvato il “Bilancio consolidato della Regione Emilia-Romagna per l’esercizio finanziario 2021”. Si tratta del documento della giunta che valuta i bilanci della Regione – aggrega quelli giunta e Assemblea – e di 16 soggetti partecipati.

Gianni Bessi (Partito democratico) ha ricordato come nell’ultimo trimestre 2021 si siano aggiunti la fondazione Meis (Museo dell’ebraismo e della Shoa). Poi, il Gruppo Pubblica amministrazione ha inserito una serie di società, elencate nella delibera, in house o controllate, “con l’inclusione della Finanziaria Bologna Metropolitana Spa, per la quale l’assemblea dei soci del 31 luglio 2018 ha deliberato lo scioglimento e la messa in liquidazione della società, con effetto dicembre 2018. Incluse anche tutte le agenzie, aziende ed istituti strumentali controllati con inclusione di AIPO, Agenzia Interregionale per il fiume Po, partecipata dalle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto, in ragione del 25% ciascuna” ha spiegato il consigliere dem. In base ai criteri rilevanza, è stata esclusa la Fondazione teatro comunale di Bologna, perché il patrimonio è negativo. E non ci sono l’aeroporto (Regione ha il 2%) la Banca popolare etica e BolognaFiere.

“Il risultato economico – ha continuato Bessi – è positivo per oltre 201 milioni. C’è una flessione rispetto al 2020 dovuto a tante difficoltà. Il patrimonio è di quasi 58 milioni e flette rispetto al 2020. Per la gestione finanziaria, aumentano i proventi che passano dai 2 milioni del 2020 ai 2,2 del 2021. Calano gli oneri finanziari: da 49 milioni a 47. Nel triennio 2019-2021 il risultato migliora di 4 milioni”.

Lo Stato patrimoniale: vede il calo dei crediti, con “l’attivo circolante che passa da 5,4 miliardi del 2020 a 5,5 del 2021. Scendono i debiti consolidati, passando da 5,5 miliardi del 2020 a 5,2 del ‘21, e nel triennio il calo è di 475 milioni di euro. Si riduce anche il patrimonio netto di Gruppo che passa da 209 milioni del ‘20 ai 22 del 2021. E questo dipende dalla conseguenza dell’azzeramento della riserva di rivalutazione per la concessione delle acque minerali”. Bessi ha concluso ricordando come “il Collegio dei revisori ha attestato la conformità del Consolidato del 2020-2021, senza evidenziare criticità”.

Simone Pelloni (Lega) ritiene “lo strumento estremamente importante per avere un quadro d’insieme per come si traducono le politiche sul territorio. Ci sono risultati positivi e negativi. Ad esempio, si possono considerare positivi i 45 milioni derivanti da interessi passivi (erano 47 nel periodo precedente), che arrivano dagli anni passati, ma se non si guarda avanti si rischia che i 2 milioni risparmiati potrebbero diventare 2 in più”. Dopo aver citato alcuni enti in perdita, partecipati dalla Regione, come Seta e l’Agenzia regionale per il lavoro, il consigliere del Carroccio afferma che “la perdita di 375 milioni di patrimonio netto mi sembra rilevante. Da un punto di vista politico, giunti a metà mandato, l’Assemblea dovrà trovare un modo di razionalizzare la spesa e riflettere sui tanti enti partecipati”.

Federico Amico (ER Coraggiosa) sottolinea come “molti Enti derivino dalle politiche dell’Emilia-Romagna, dagli istituti culturali (fondazioni, teatri), alla Fondazione per le vittime di reato. Sono strumenti che consentono di intervenire per sviluppare certe politiche. Tra questi enti, molti hanno funzioni centrali (Aipo, ItercentER, ArtER) e contengono le spese”.

(Gianfranco Salvatori)

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