Approvata in Aula la risoluzione a firma Pd-Si-Misto che impegna l’esecutivo a implementare l’azione nelle scuole a sostegno dell’educazione civica e della conoscenza della storia del Novecento e a diffondere nelle scuole e nelle amministrazioni comunali la risoluzione approvata dal Parlamento europeo che ribadisce l’invito agli Stati membri a mettere al bando i gruppi neofascisti e neonazisti. Via libera anche alla risoluzione del Movimento 5 stelle che “manifesta vicinanza alla comunità ebraica di Ferrara” e impegna l’esecutivo e l’Assemblea a “prendere in esame iniziative ulteriori dirette a rendere più efficace e costante l’impegno per la cultura del rispetto e per il contrasto all’antisemitismo”.
La risoluzione della maggioranza. L’atto d’indirizzo presentato dalle forze di maggioranza dell’Assemblea legislativa è stato votato per parti separate. La prima parte ha ottenuto il favore del Partito democratico, di Sinistra italiana, di due consiglieri del Gruppo misto e il no di Forza Italia, di Fratelli d’Italia e del Gruppo misto-Mns. La Lega nord non ha partecipato al voto. La seconda parte, che riguardava l’impegno a “richiedere al Parlamento un celere intervento legislativo che corrobori gli strumenti di repressione dei reati in mano alla magistratura ed alle autorità competenti, “evitando che manifestazioni ed eventi dichiaratamente richiamantisi all’ideologia fascista o nazista possano essere autorizzati, vietando in ogni forma e con qualsiasi modalità la vendita di gadget e vessilli richiamanti tale ideologia e rendendo certe e severe le pene per i trasgressori e per coloro che compiono reati d’odio di matrice xenofoba” ha trovato i soli voti favorevoli di Pd-Si e di una consigliera del Gruppo misto.
La risoluzione del Movimento 5 stelle. Anche quest’atto è stato votato per parti separate: i paragrafi riguardanti la manifestazione della solidarietà e vicinanza alla comunità ebraica di Ferrara e quello dell’impegno hanno ottenuto i voti favorevoli di tutta l’Aula. Altre parti, come le premesse, sono state respinte.
Il dibattito. In Aula la discussione si è concentrata soprattutto sui corsi e i ricorsi storici. “Neofascismi, discriminazioni di razza e di genere: noi democratici dobbiamo essere intransigenti e dire che non è questo il mondo che vogliamo- ha esordito la prima firmataria della risoluzione, consigliera del Partito democratico-. A partire dall’educazione nelle scuole. Oggi si sono troppo abbassate le difese contro i fascismi ed è stato sdoganato, nuovamente, il lessico fascista”.
Parole a cui ha replicato Fratelli d’Italia: “Cercate di radunare i vostri elettori delusi con il solito pizzico di retorica ideologica. Appena si avvicinano le elezioni la maggioranza inizia a sventolare il vessillo nero. Il fascismo fa parte della storia dell’Italia, accettatelo”.
Due gli interventi arrivati dai consiglieri del Gruppo misto. “La cultura in cui trova origine il fascismo non mi appartiene- ha esordito uno dei consiglieri del Gruppo misto-. Trovo comunque impraticabile l’idea di sanzionare severamente tutti i venditori di gadget che richiamano il Ventennio. Ci sono priorità più cogenti”. Sempre dal Misto, da una dei firmatari della risoluzione proposta dalla maggioranza, è arrivato il richiamo all’Aula: “Oggi abbiamo assistito ad un discorso che ha fatto apertamente apologia del fascismo. Noi siamo dalla parte di chi muore in mare, di chi subisce aggressioni xenofobe e di chi viene discriminato per genere, razza e appartenenza politica”.
Dal Movimento 5 stelle è arrivato l’invito a non “scivolare sempre nel dibattito tra chi è più antifascista. È una sterile polemica. La risoluzione ha una parte condivisibile, quella sull’educazione civica, una sbagliata, quella in cui chiede interventi normativi al Parlamento, e una non accettabile, quella dei gadget. Vietare i gadget fascisti non è praticabile. In ogni caso la lotta contro antisemitismo e xenofobia non è vinta, lo dimostrano i recenti fatti di Ferrara. Combattiamo questi atteggiamenti in maniera unitaria e non in modo divisivo”.
Dura Sinistra italiana: “Il fascismo ha fatto parte della nostra storia? Sì, ma bisogna aggiungere la parola ‘purtroppo’ alla fine della frase. Oggi ci sono forze neofasciste che hanno un filo diretto con una delle forze politiche al governo. Forze neofasciste composte da persone che il giorno della Memoria vanno in giro per l’Appennino vestite da SS e poi in piazza a inneggiare al vicepremier plenipotenziario del governo. Questo è il brodo di coltura che deve preoccuparci. La risoluzione non parla di ieri ma della drammaticità dell’oggi”.
Il Gruppo misto-Mns ha parlato invece di risoluzione, quella proposta dalla maggioranza, “strumentale, usata come un manifesto politico ideologico. Raccontate quello che vi pare- ha continuato il consigliere- io vorrei che in Aula si parlasse di cose più serie”.
La Lega nord ha infine ironizzato rimarcando il fatto che “a forza di parlare di questi temi voi perdete voti, noi li guadagniamo. Bene così. Mi sarei comunque aspettato, in un Consiglio regionale, una discussione su quello che sta accadendo in Umbria oppure del pericolo di un invasione di 800 mila persone dalla Libia. Invece continuiamo a parlare di fascismo. Chiedere altri interventi normativi, quando le leggi ci sono già, è una perdita di tempo”.
In chiusura di dichiarazione di voto la presidenza dell’Aula ha richiamato una consigliera del Movimento 5 stelle per un post su Facebook in cui si parlava di “odore di naftalina”. L’invito della presidenza, subito accolto, è stato quello di precisare questa posizione. Parole che l’esponente Cinque stelle ha spiegato non essere riferite alla funzione istituzionale dei consiglieri e dell’Aula ma alle “ideologie” che hanno attraversato il dibattito durante la giornata.
(Andrea Perini)