Contrastare il lavoro irregolare e alzare la guardia sulla sicurezza degli ambienti lavorativi nel Porto di Ravenna, estendendo a tutti i comparti individuati nel Piano regolatore portuale le azioni virtuose finora previste prevalentemente per i lavoratori impegnati nelle operazioni portuali nel settore demaniale. È quanto chiede in una interrogazione alla Giunta regionale Piergiovanni Alleva (L’Altra Emilia-Romagna) in occasione del rinnovo del Protocollo d’intesa per la pianificazione degli interventi sulla sicurezza del lavoro nel porto di Ravenna.
Siglato l’ultima volta, con durata triennale, nel marzo del 2014, il protocollo vede impegnati oltre alla Regione Emilia-Romagna, la Prefettura, il Comune di Ravenna, le associazioni di categoria, le sigle sindacali, l’allora Autorità portuale (ora di Sistema portuale), l’Autorità marittima, i Vigili del fuoco, Ausl, Inail ed altri enti ancora. Attualmente – segnala il consigliere – il documento disciplina unicamente l’attività di operazione portuale ed il suo seguito, condizionato al permesso di volta in volta concesso dai proprietari, anche nelle aree private immediatamente retrostanti le banchine portuali. Non sono invece comprese le attività comunque attinenti al ciclo della merce e dei materiali movimentati, né quelle di altra natura, come ad esempio la cantieristica navale e quella off-shore e le attività di supporto alle piattaforme.
Eppure ricorda tra l’altro Alleva, “nel settore della cantieristica navale in poche settimane una stessa impresa ha visto prima la contestazione da parte dell’Ausl di Ravenna di una insufficienza nei presidi antincendio e poi l’accadimento di un grave infortunio ad un lavoratore”. Né potrebbe dirsi immune il settore industriale che si affaccia sul canale. Inoltre “incidenti ed infortuni sarebbero numerosi anche negli altri settori dell’attività portuale e soprattutto marittima”, anche se – sottolinea il capogruppo di AltraEr – “le notizie riguardanti incidenti dei marittimi, poiché per lo più stranieri, spesso non hanno rilievo mediatico”.
Di qui la richiesta alla Giunta regionale “di favorire un tempestivo rinnovo del protocollo d’intesa, prevedendo una estensione delle azioni virtuose contenute nel piano e anche delle aree d’intervento, indicando l’intero ambito portuale” e di adoperarsi affinché “il nuovo Piano operativo dell’Autorità di sistema portuale di Ravenna contenga prioritarie azioni, impegni concreti, obiettivi chiari ed un monitoraggio costante e puntuale per la sicurezza dei lavoratori”.
Con particolare riferimento alle cosiddette cooperative ‘spurie’, che si avvalgono di rapporti di lavoro irregolare offrendo servizi a basso costo con forti rischi per la sicurezza dei lavoratori coinvolti, Alleva chiede poi all’esecutivo regionale di intraprendere ogni efficace iniziativa per contrastare il “nocivo fenomeno”, e sollecita un impegno contro lo sfruttamento dei lavoratori ed ogni situazione di illegalità. Di qui anche la richiesta di assumere i conseguenti e adeguati impegni economici per l’attuazione degli obiettivi.
Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)
(Isabella Scandaletti)