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Industria Italiana Autobus, AltraER: evitare delocalizzazione in Turchia

Il consigliere chiede interventi alla giunta per sostenere la produzione italiana e cercare di garantire un piano occupazionale

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Sostenere la produzione di Industria Italiana Autobus per evitare la delocalizzazione in Turchia, favorendo quindi un piano di rilancio occupazionale. A chiederlo, con un’interrogazione alla giunta, è il consigliere regionale de L’Altra Emilia-Romagna.

L’8 gennaio scorso, infatti, al Ministero dello Sviluppo economico, si è tenuto un tavolo di confronto con la direzione aziendale dell’Industria Italiana Autobus e i sindacati per il processo di reindustrializzazione e rioccupazione delle sedi in cui è attiva l’azienda, tra cui anche Bologna.

“La direzione aziendale -spiega il consigliere- pur rassicurando che il numero di commesse in essere garantirebbe per l’anno in corso il livello occupazionale, ha manifestato la necessità di incrementare il capitale sociale attraverso un fondo istituzionale, entro febbraio 2018, per far fede al piano occupazionale”. Per ora sono all’attivo commesse per 584 autobus e 94 già per il 2019, oltre a 140 nel biennio. Dunque, un “trend positivo -dice il consigliere- che confermerebbe il richiamo al lavoro di tutte le maestranze, qualora però la produzione non venga delocalizzato in Turchia come annunciato dall’azienda”.

Dunque, l’esponente de L’AltraER chiede alla giunta “quali iniziative intenda attuare per sostenere la produzione italiana degli autobus di Industria italiana Autobus, per evitare quindi che la realizzazione dei mezzi venga delocalizzata in Turchia e per garantire il piano di rientro occupazionale e -infine- di favorire un piano di rilancio della filiera industriale della costruzione degli autobus al ministero”.

(Margherita Giacchi)

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