Imprese lavoro e turismo

Nel bolognese Lem verso il fallimento, Galli (FI): Trovare acquirente e tutelare i 40 dipendenti di Porretta e Marano

Il consigliere azzurro chiede alla Regione di partecipare al percorso di condivisione del piano industriale

Andrea Galli (Fi)

Tutelare gli oltre 40 lavoratori e la continuità aziendale della Lem, storica azienda dell’Appennino bolognese che sta per dichiarare fallimento ed è in attesa dell’offerta di un acquirente. Lo chiede Andrea Galli di Forza Italia, che interroga la giunta regionale sulle modalità attraverso le quali intenda “seguire il percorso per l’individuazione di un acquirente e per la piena condivisione del piano industriale con tutte le parti coinvolte”. “È evidente che il sistema occupazionale dell’Appennino bolognese- scrive il consigliere azzurro- soffre da tempo una crisi gravissima e che serve uno sforzo deciso da parte delle istituzioni, a qualunque livello, per salvaguardare aziende che, con la loro presenza in montagna, hanno garantito nei decenni lavoro, stabilità e vivibilità in territori considerati marginali”.

Il 24 giugno si è tenuto alla Città metropolitana di Bologna il tavolo di salvaguardia dei due stabilimenti di Porretta e Marano, che si occupano da oltre 50 anni di pressofusione di leghe leggere e stampaggio. Al tavolo, al quale hanno partecipato sindaci e amministratori, organizzazioni sindacali e gli amministratori dell’azienda, la proprietà ha manifestato la volontà di portare i libri contabili in tribunale per chiedere che venga dichiarato il fallimento. Per far fronte alle commesse, verrà inoltre richiesto l’esercizio provvisorio con l’obiettivo di trovare un acquirente. Alla luce di ciò, l’interrogazione di Galli chiede alla giunta “quali iniziative di competenza siano state assunte o si intendano assumere per tutelare la continuità aziendale e salvaguardare i livelli occupazionali di una azienda storica e strategica per l’Appennino bolognese” e con “quali modalità si intenda seguire il percorso per l’individuazione di un acquirente e per la piena condivisione del piano industriale con tutte le parti coinvolte”.

(Giulia Paltrinieri)

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