La Giunta regionale e l’assessore Bianchi mettano in campo “azioni e strumenti” per “tutelare la dignità e l’occupazione del lavoratore licenziato” alla Metalcastello, il cui stabilimento di Castel di Casio (Bologna) occupa circa 260 lavoratori. Lo chiede in un’interrogazione Igor Taruffi (Sinistra italiana) che riprende la denuncia di ieri del sindacato Fim Cisl Area metropolitana sul dipendente, che “avendo subito in passato il trapianto di un rene, aveva bisogno di andare al bagno più volte durante la giornata per esigenze fisiologiche legate appunto al suo stato di salute”. Il sindacato, scrive Taruffi, lamenta che nonostante le richieste all’azienda “di fare particolare attenzione al caso”, questa, “al contrario, ha proceduto con numerose contestazioni fino ad arrivare al recapito della lettera di licenziamento, violando i principi di correttezza e buona fede, oltre che le norme del contratto collettivo nazionale”.
Metalcastello, rilevata nel gennaio del 2015 dal gruppo Cie Automotive, multinazionale spagnola tra le prime al mondo nel comparto dei componenti per il settore automobilistico, era già assurta alle cronache in passato per il licenziamento di un addetto al controllo qualità e delegato sindacale Fiom, poi reintegrato al lavoro.
In Metalcastello, ricorda infine il consigliere di maggioranza, le relazioni sindacali erano già difficoltose, “dato che il gruppo Cie ha disdettato l’applicazione dei contratti e li ha modificati unilateralmente, contravvenendo agli impegni presi e imponendo un regime di orario non concordato”.
(Marco Sacchetti)
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