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Lavoro. Gibertoni (M5s): Prevedere marchio ‘Made in Emilia-Romagna’ per rilanciare l’economia

La consigliera presenta una risoluzione e un’interrogazione per puntare sulle aziende del territorio

Creare il marchio “Made in Emilia-Romagna” per garantire l’origine, la natura e la qualità oltre che la valorizzazione dei prodotti agricoli e agroalimentari. A chiederlo, con una risoluzione e un’interrogazione alla Giunta, è la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle Giulia Gibertoni. L’esponente M5s evidenzia come secondo i dati Eurostat, l’Emilia-Romagna è ai primi posti in Europa per quanto riguarda la registrazione di marchi ed è la prima regione in Europa per numero di prodotti Dop e Igp”, dunque “pur non essendoci un marchio Made in Emilia-Romagna, questa denominazione corrisponde nel gergo commerciale a un mondo in cui si incrociano comparti con filiere e vere e proprie eccellenze, con tessuti imprenditoriali localizzati, tradizioni artigianali e alimentari di alto livello”. Inoltre, secondo la consigliera, “una parte significativa del made in Italy, che è sempre più richiesto nel mondo, nasce in Emilia-Romagna, con una consistenza quantitativa, con dimensioni economiche (numero di imprese e numero di addetti), capacità di stare sul mercato (export e vocazione internazionale), solidità dei modelli di business, capacità di tenere insieme tradizione e innovazione in un mix che si incarna in prodotti sempre nuovi”. Dunque, “a causa di una congiuntura economica non favorevole su cui si è innescato l’espandersi del coronavirus, con effetti devastanti anche sull’economia, occorrerà agire in futuro su ricerca e innovazione per stimolare la ripresa economica e creare le condizioni necessarie per permettere alle nostre imprese di avere una presenza sui mercati esteri” sostiene la pentastellata. Per questi motivi Giulia Gibertoni impegna la Giunta “a valutare interlocuzioni con il governo volte a dimostrare le opportunità che si possono aprire con l’adozione di un marchio regionale collettivo di qualità per garantire l’origine, la natura e la qualità oltre che la valorizzazione dei prodotti agricoli e agroalimentari, artigianali e altri di particolare pregio, denominato marchio regionale ‘Made in Emilia-Romagna’ con conseguente registrazione a norma della legislazione vigente, tenuto conto che tale marchio potrebbe originare maggiori vendite e dunque maggiori incassi fiscali sia per lo Stato che per la Regione”. “

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