Garantire “effettivamente e non solo sulla carta, ai cittadini con disabilità il diritto al lavoro”. È la richiesta alla Regione di Giulia Gibertoni, capogruppo del Gruppo Misto, che in un’interrogazione vuole sapere quali siano i risultati “anche in termini di lavoratori disabili assunti, dell’utilizzo del Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità e quali le ragioni dell’elevato numero di aziende, anche nel nostro territorio regionale, che usufruiscono dell’esonero parziale dagli obblighi di assunzione, attraverso il pagamento di un contributo al Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità”. La consigliera, inoltre, vuole anche conoscere quali siano “più in generale, le ragioni del sostanziale mancato rispetto degli obblighi derivanti dalla legge 12 marzo 1999, n. 68, quale il regime dei controlli e se non si reputi necessario rivedere gli attuali meccanismi normativi vigenti, in questa materia, per garantire, effettivamente e non solo sulla carta, ai cittadini con disabilità il diritto al lavoro”.
In Emilia-Romagna, scrive Gibertoni, “”le assunzioni incentivate sono state 313 nel 2016, 236 nel 2017, 101 nel 2018, 141 nel 2019, 141 nel 2020, 117 nel 2021, per un totale di 1.049 nei sei anni dal 2016 al 2021”. Il Fondo regionale dell’Emilia-Romagna per l’occupazione dei disabili ha visto 25,8 milioni nel 2016, 12,5 nel 2017, 14,7 nel 2018, 15,7 nel 2019, 17,5 nel 2020 e 34 nel 2021, integrato con ulteriori 4 milioni di euro ad agosto 2022.
In regione ci sono 650 aziende “che derogano parzialmente all’obbligo di assunzione delle persone con disabilità, versando un contributo al fondo regionale disabili”. Ci sono casi, conclude Gibertoni, di disabili “in possesso di ampie e approfondite conoscenze in diversi settori che non hanno mai ricevuto una proposta di lavoro”. Dal 2018 al 2021, afferma Gibertoni, “sono stati accertati a titolo di contributi esonerativi per l’assunzione dei disabili”: 19,6 milioni nel 2018, 22,1 nel 2019, 14,4 nel 2020 e 24,8 nel 2021. Il Fondo per l’occupazione dei disabili, continua, dovrebbe garantire un diritto previsto dalla Costituzione ma l’attività chiesta ai disabili “si esaurisce, di fatto, con l’iscrizione nelle apposite liste presso gli uffici competenti, così che il suo diritto al lavoro assume le vesti di una mera aspettativa che, nella stragrande maggioranza dei casi, diviene permanente”.
(Gianfranco Salvatori)