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LAVORO. INSERIMENTO DEI DISOCCUPATI DI LUNGO PERIODO, A BRUXELLES LA POSIZIONE DELL’EMILIA-ROMAGNA

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome approva un documento che fa proprie le osservazioni della Regione Emilia-Romagna contenute in una risoluzione della I Commissione assembleare. Il prossimo appuntamento in sede europea il 10 febbraio nel Comitato delle Regioni. L’impegno dell’Assemblea legislativa e della Giunta regionale

L’Emilia-Romagna contro la disoccupazione, un impegno che si estende all’Europa. Lo scorso 17 dicembre, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato un documento che definisce la posizione delle Regioni italiane sulla Proposta di Raccomandazione del Consiglio europeo sull’inserimento dei disoccupati di lungo periodo nel mercato del lavoro – COM (2015). Il documento fa proprie le osservazioni della Regione Emilia-Romagna sulla Proposta di raccomandazione del Consiglio approvate con la risoluzione della Commissione Bilancio, Affari generali e istituzionali dell’Assemblea legislativa regionale del precedente 26 ottobre.

L’obiettivo è quello di mettere in campo politiche di prevenzione della disoccupazione, con percorsi personalizzati e l’attivazione e responsabilizzazione delle persona nella ricerca attiva del lavoro. Il documento sottolinea due aspetti fondamentali nell’attuazione di tali politiche. Il primo è la necessità di implementare gli interventi a favore di questo target attraverso l’adozione di un approccio integrato che veda l’azione congiunta di una rete di servizi per il lavoro, per la formazione e per l’inclusione sociale. Si tratta di una innovazione già introdotta in Emilia-Romagna dalla legge regionale n.14 approvata il 30 luglio 2015 a sostegno dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità, attraverso l’integrazione istituzionale, territoriale e funzionale tra i servizi e la presa in carico multidisciplinare degli utenti. Il secondo, maturato nell’ambito nell’attuazione del programma ‘Garanzia Giovani’, è la necessità di assicurare un grado di flessibilità nella programmazione e attuazione degli interventi a livello territoriale per rispondere in modo adeguato ai diversi fabbisogni socio-economici e pertanto garantire una presa in carico effettivamente personalizzata di una platea di destinatari che presentano percorsi e fabbisogni molto eterogenei.

La posizione della Regione Emilia-Romagna sulla proposta di Raccomandazione del Consiglio è stata trasmessa al Governo e al Parlamento nazionali, ed è stata poi sostenuta nei “tavoli” di confronto interistituzionale, contribuendo attivamente sia alla definizione della posizione della Conferenza delle Regioni, grazie al lavoro fatto dalla Giunta regionale, sia alla stesura del parere del Comitato delle Regioni (CdR) – l’organo consultivo, composto da rappresentanti di enti locali e regionali di tutti i 28 Stati dell’Unione europea, che Commissione e Consiglio Ue devono sentire prima di decidere su temi di competenza delle amministrazioni locali e delle Regioni, per fare in modo che la legislazione europea tenga conto delle prospettive dei territori – dove ha lavorato in tal senso la presidente dell’Assemblea legislativa, Simonetta Saliera, che rappresenta l’Emilia-Romagna nel CdR. Il documento è in adozione nella plenaria del Comitato delle Regioni fissata il prossimo 10 febbraio: relatore del provvedimento è il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.

Si tratta dunque di un riscontro importante all’attività di fase ascendente della Regione Emilia-Romagna sulle iniziative e le proposte di atti europei sia perché le osservazioni contenute nella risoluzione assembleare sono state recepite nel documento che definisce la posizione delle Regioni su un tema di grande attualità e importanza, che incide su molte delle competenze regionali, sia perché si tratta un esempio di buon funzionamento dei meccanismi di raccordo interistituzionale, regolamentati dalla legge 234 del 2012, attraverso cui le Regioni possono contribuire alla definizione della posizione italiana sulle proposte di atti e iniziative dell’Ue. 

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