Sanità e welfare

LAVORO. M5S DEPOSITANO PROGETTO DI LEGGE SUL REDDITO DI CITTADINANZA: “INDENNITA’ ECONOMICA TEMPORANEA, AL MASSIMO PER 3 ANNI”

LAVORO. M5S DEPOSITANO PROGETTO DI LEGGE SUL REDDITO DI CITTADINANZA: “INDENNITA’ ECONOMICA TEMPORANEA, AL MASSIMO PER 3 ANNI”

Misure regionali denominate Reddito di cittadinanza” è il titolo del progetto di legge presentato dai cinque consiglieri del Movimento 5 stelle, primo firmatario Giulia Gibertoni. “Non un contributo assistenziale, ma un’indennità economica temporanea (al massimo 3 anni) per chi sottoscrive un piano di riqualificazione con la Regione attraverso i Centri per l’impiego”; per averne diritto, “si dovrà avere un reddito al di sotto della soglia di povertà, essere residenti in Emilia-Romagna da almeno 36 mesi e non essere titolare di pensione di vecchiaia o anzianità”.

Per “reddito di cittadinanza”, è scritto all’articolo 1 del progetto di legge, si intende “un insieme di misure costituite da servizi ed azioni dirette all’inserimento occupazionale e da indennità economica temporanea di contrasto della povertà e dell’esclusione sociale, rivolte ai soggetti più esposti al rischio di marginalità sociale e lavorativa per favorirne l’inserimento nel mercato del lavoro”. In sedici articoli, sottoscritti anche dai consiglieri Andrea Bertani, Silvia Piccinini, Gian Luca Sassi e Raffaella Sensoli, si propone di introdurre questa misura “a sostegno di chi, colpito dalla crisi economica, intenda impegnarsi in un percorso sociale e occupazionale”; se l’accordo sottoscritto venisse violato, “il contributo sarebbe sospeso e il destinatario ne perderebbe il diritto”. L’articolo 8 disciplina gli “obblighi del beneficiario”, l’articolo 10 le “cause di decadenza”.

L’ “indennità economica temporanea definita come reddito di cittadinanza” assicura ai beneficiari “il raggiungimento di un reddito annuo ai fini Irpef pari alla soglia di povertà relativa”. Per poterla ricevere, “ogni soggetto dovrà sottoscrivere un Piano di Azione Individuale, all’interno del quale si impegna ad entrare in un percorso formativo e professionale”. Potranno farne richiesta “tutti i cittadini italiani o di altri paesi Ue e gli extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno, a patto che risiedano da almeno 36 mesi in Emilia-Romagna, siano maggiorenni, non percepiscano pensioni di anzianità o di vecchiaia e abbiano un’attestazione Isee inferiore alla soglia di povertà fissata annualmente dall’Istat”. La Regione dovrebbe riconoscere ai fruitori del reddito cittadinanza che intendano avviare un’attività imprenditoriale sotto forma di lavoro autonomo o cooperativo, “condizioni di maggiore favore nei bandi dedicati alla costituzione di nuova impresa e nell’accesso ai relativi percorsi formativi individuali sostenuti dalla Regione”.

Il progetto di legge M5s prevede che le risorse finanziarie “siano fissate da un apposito fondo regionale alimentato sia dalle riduzioni di spesa, che dall’utilizzo dei fondi Ue destinati al contrasto della povertà e allo sviluppo dell’occupazione”. Obiettivo del provvedimento è “cambiare il welfare regionale, rendendolo più equo, sostenibile ed efficace”. Inoltre, “si intende dotare la Regione di strumenti diretti a contrastare la povertà, a sostenere la ricerca di occupazione da parte dei disoccupati, il miglioramento della condizione lavorativa da parte delle persone con bassi redditi da lavoro, a innovare e rendere più efficaci i servizi per il lavoro operanti sul territorio”. Infine, il pdl punta “a sostenere progetti di utilità pubblica e sociale da parte degli enti locali o di altri enti pubblici o privati, e a promuovere l’attivazione ed approcci responsabili da parte dei beneficiari”.
“Si va avanti se nessuno resta indietro”, è lo slogan che chiude la relazione introduttiva all’articolato.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

(rg)

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