Sembra ormai certo che la nota azienda Kverneland, che fa capo a un gruppo norvegese di proprietà di una multinazionale giapponese, chiuderà i battenti dello stabilimento di Modena, lasciando a casa 51 dipendenti.
Ne danno notizia i consiglieri Enrico Aimi e Galeazzo Bignami (Fi), segnalando che l’azienda, che si occupa di distribuzione e produzione macchine per agricoltura, avrebbe informato nei giorni scorsi i sindacati dell’intenzione di chiudere lo stabilimento entro fine anno e della conseguente apertura di una procedura di mobilità per tutti i lavoratori.
La società- aggiungono- avrebbe intenzione di trasferire la produzione in altri stabilimenti del Gruppo in Europa (Germania e Francia), motivando la decisione con la previsione di un trend di settore negativo sul 2016 a livello europeo.
Ma è inaccettabile- sostengono gli esponenti di Fi- che le multinazionali possano decidere di utilizzare il territorio italiano a seconda delle convenienze economiche e, dalla sera alla mattina, si sentano legittimate a chiudere e spostare altrove I’attività, gettando nella disperazione i lavoratori e le loro famiglie.
Aimi e Bignami chiedono quindi alla Giunta se intenda assumere iniziative presso il Governo nazionale sia per affrontare questa vicenda, sia per evitare che l’Italia sia considerata dalle multinazionali come la porta girevole di un hotel da cui entrare e uscire a piacimento.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)