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Costi (Pd): “Chiarezza su strategie industriali della Gambro Vantive di Medolla”

L’atto di indirizzo politico firmato anche dai dem Gian Carlo Muzzarelli, Luca Sabattini e Ludovica Carla Ferrari e da Paolo Trande (Avs) e Vincenzo Paldino (Civici)

“Attivare e consolidare un confronto strutturato con la proprietà, le rappresentanze sindacali e le amministrazioni locali, anche attraverso l’apertura di un tavolo di crisi, volto a ottenere chiarezza sulle strategie industriali, sugli investimenti programmati e sulle prospettive occupazionali dello stabilimento di Medolla”.

Questo il primo punto dell’articolato atto di indirizzo politico che la consigliera Pd Maria Costi (prima firmataria) propone alla giunta in relazione alla crisi aziendale di Gambro Vantive a Medolla.

La risoluzione, firmata da tutti i consiglieri di maggioranza del modenese (i dem Gian Carlo Muzzarelli, Luca Sabattini, Ludovica Carla Ferrari, Paolo Trande di Avs e Vincenzo Paldino per i Civici) ricorda lo stato di agitazione delle maestranze aperto formalmente nello scorso ottobre e della forte incertezza che grava sullo stabilimento di Medolla a causa dell’assenza di un piano industriale chiaro da parte della proprietà, riconducibile al fondo americano Carlyle che ha rilevato le attività del gruppo Baxter, dedicate alle terapie renali.

“Con oltre 500 dipendenti -proseguono i firmatari- lo stabilimento in provincia di Modena rappresenta un presidio strategico all’interno del distretto biomedicale, zona riconosciuta a livello internazionale come uno dei poli industriali più avanzati del settore”.

A testimonianza dello stato di crisi, i consiglieri di centro sinistra sottolineano poi come l’azienda sia ricorsa al contratto di solidarietà per 13 degli ultimi 17 mesi “quale unico strumento per salvaguardare l’occupazione, senza presentare reali prospettive di rilancio produttivo” e la situazione deriverebbe, secondo le organizzazioni sindacali, dal forte calo di vendite delle macchine per le terapie renali croniche “mentre il prodotto individuato come possibile sostituto non ha finora generato risultati soddisfacenti in termini di vendite”.

Dando atto dell’impegno profuso dalla giunta nel seguire con attenzione la vicenda ma con lo sguardo rivolto alle tensioni geopolitiche internazionali e dalle politiche restrittive adottate da diversi mercati “che rendono ancora più urgente definire strategie di medio-lungo periodo per garantire la permanenza e il rilancio delle attività produttive”, Costi, Muzzarelli, Sabattini Ferrari, Trande e Paldino auspicano “un quadro chiaro e aggiornato sui sostegni pubblici ricevuti dall’azienda dal sisma 2012 ad oggi oltre ad una valutazione di come le scelte produttive, commerciali o industriali abbiano comportato impatti sul sistema sanitario regionale, in particolare in relazione alla sostituzione, riduzione o cessazione delle macchine per dialisi prodotte nello stabilimento modenese”.

Nell’esortare un coordinamento stabile tra gli assessorati in materia di attività produttive, lavoro e sanità al fine di monitorare la situazione e inndividuare risposte tempestive, i firmatari della risoluzione propongono “una strategia unitaria per il distretto biomedicale modenese, orientata a sostenere innovazione e investimenti, sviluppare nuove linee tecnologiche, rafforzare l’attrattività del territorio e accompagnare l’evoluzione delle competenze professionali, così da consolidarne la stabilità occupazionale nel medio-lungo periodo” oltre ad un tavolo interassessorile per coordinare tutte le iniziative regionali utili alla tutela dei lavoratori, alla stabilità produttiva e alla salvaguardia della filiera sanitaria.

Ulteriore impegno per la giunta, infine, è la volontà di rappresentare, nelle sedi istituzionali competenti, la necessità che le procedure nazionali di approvvigionamento per il Servizio sanitario non si basino unicamente sul criterio del massimo ribasso, ma valorizzino qualità, sicurezza, affidabilità tecnologica e capacità produttiva del Paese, evitando che dinamiche distorsive possano compromettere filiere industriali strategiche quali quella biomedicale modenese”.

(Luca Boccaletti)

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