“Le vicende giudiziarie della Parmacotto e la revoca del concordato stanno determinando rilevanti implicazioni su molte imprese della filiera della lavorazione carni, coinvolgendo anche aziende che, oltre a uno storico insediamento nel settore, presentano condizioni strutturali positive. E’ il caso della Fimar Carni spa di Castelvetro di Modena che, specializzata nel disosso e nella rifilatura di prosciutti, con un fatturato rilevante, circa 115 milioni di euro, occupa direttamente una trentina di dipendenti, ma genera anche occupazione per un’altra ottantina di lavoratori in aziende esterne”.
Lo segnala Giulia Gibertoni (M5s) in un’interrogazione, dove rileva che “proprio le vicende della Parmacotto avrebbero svolto un ruolo decisivo nella contrazione delle attività della Fimar Carni, determinando una ristrutturazione aziendale, su cui alcuni sindacati hanno manifestato forte contrarietà, segnalando scelte discriminatorie nei confronti dei lavoratori impegnati nelle proteste di mesi fa”.
“Più recentemente – aggiunge la consigliera – la crisi si è aggravata” determinando l’imposizione di “ferie forzate” agli operai: una soluzione che, oltre a risultare “unilaterale”, – scrive – “non ha le caratteristiche per affrontare la natura delle difficoltà dell’azienda, che risulta moderna e con elevata capacità produttiva”.
Gibertoni invita quindi la Giunta a promuovere “un tavolo di crisi con l’azienda e le organizzazioni sindacali, tenendo conto anche delle imprese che svolgono funzioni esternalizzate e dei lavoratori somministrati, in modo da consentire la definizione di un piano di uscita dalla crisi, prevedendo anche l’accesso agli ammortizzatori sociali”.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it)
(Antonella Celletti)