Fare chiarezza sul licenziamento “di una delegata USB di Modena, facente parte della RSA aziendale e dipendente nell’appalto di Seta delle biglietterie che sono gestite dall’azienda Holacheck, al fine di verificare comportamenti antisindacali o, comunque, discriminatori”.
L’interrogazione su questa vicenda è stata presentata da Giulia Gibertoni, capogruppo del Gruppo Misto, la quale chiede alla giunta se “non ritenga opportuno un approfondimento verso SETA”.
“Holacheck s.r.l. – scrive la consigliera – è una azienda privata società a socio unico di totale proprietà di HOLA s.r.l. che ha in appalto, da SETA S.p.a. (che ne possiede il 40% del capitale societario tramite appunto Hola e che a sua volta è partecipata da Tper S.p.a. e, quindi, anche dalla Regione Emilia-Romagna), alcune funzioni, la biglietteria, in particolare, e l’attuale contratto con Holacheck, assegnato da Seta a seguito di procedura di gara nel 2020, sarà in vigore fino al 30 aprile 2023, quando verrà espletata una nuova gara, e riguarda i servizi di biglietteria e di informazione diretta al pubblico nelle tre province servite dall’azienda, Modena, Reggio Emilia e Piacenza, oltre ai servizi di informazione telefonica e con social media”. I rapporti tra azienda e lavoratori sono tesi da diversi mesi “in particolare, da quando l’ azienda ha imposto alle lavoratrici un contratto multiservizi al posto di quello del settore ferro-tranvieri che ha portato le lavoratrici delle biglietterie Seta ad una perdita di 500 euro al mese” rispetto agli autisti e questa secondo Gibertoni è “una discriminazione inaccettabile”.
La capogruppo conclude affermando che il licenziamento “sarebbe un esempio eclatante di ritorsione contro le iniziative sindacali prese a tutela dei diritti contrattuali e della qualità del servizio ai cittadini” e sottolineando come negli ultimi anni “sul Trasporto Pubblico Locale si sia fatta solo retorica spicciola e si siano messe in campo ricette tutt’altro che efficaci con finanziamenti che hanno favorito le aziende private, da sempre impegnate ad incrementare i loro profitti, penalizzando la qualità dei servizi, l’efficienza e la sicurezza dei mezzi”.
(Gianfranco Salvatori)