Imprese lavoro e turismo

Muzzarelli (Pd): “Rafforzare le azioni per la parità salariale e per il rientro dei giovani emigrati”

Nell’atto di indirizzo, firmato anche da colleghi e colleghe di partito, si chiede anche alla giunta regionale di sollecitare il Governo affinché siano previsti aumenti salariali adeguati nel pubblico impiego

La giunta regionale prosegua nel rafforzare le azioni del Patto per il lavoro e per il clima, in particolare per i giovani, le donne, i lavoratori poveri e le famiglie in condizione di vulnerabilità, lavorando per rendere più attrattivo il settore pubblico e per promuovere la parità salariale e la conciliazione vita-lavoro. Inoltre, rafforzi le politiche per il rientro dei giovani emigrati, sostenendo progetti di innovazione, formazione e inclusione sociale.

E’ l’impegno contenuto in una risoluzione del Partito democratico a prima firma del consigliere Gian Carlo Muzzarelli e sottoscritta anche dai colleghi Simona Lembi, Elena Carletti, Alice Parma, Francesco Critelli, Maria Laura Arduini, Fabrizio Castellari, Barbara Lori, Matteo Daffadà, Maria Costi, Andrea Costa, Raffaele Donini, Luca Giovanni Quintavalla, Valentina Ancarani, Lodovico Albasi, Niccolò Bosi, Anna Fornili, Eleonora Proni, Andrea Massari, Paolo Calvano, Ludovica Carla Ferrari, Luca Sabattini.

Nell’atto di indirizzo si chiede all’esecutivo regionale anche di sollecitare il Governo, affinché siano rinnovati i contratti collettivi nazionali scaduti, “prevedendo aumenti salariali significativi di tutto il pubblico impiego, scuola, sanità e amministrazioni locali”.

I consiglieri evidenziano come le disuguaglianze continuino ad acuirsi: “il 10% più ricco della popolazione detiene una quota di reddito dieci volte superiore rispetto al 10% più povero e il lavoro povero colpisce in modo sproporzionato i giovani, le donne e gli immigrati, i quali a parità di mansione percepiscono in media un quarto in meno rispetto ai lavoratori italiani”, affermano.

Oltre ad evidenziare l’aumento complessivo della spesa (+ 3,9 miliardi di euro) per le famiglie italiane, il Partito democratico rimarca come siano soprattutto le donne madri “tra le categorie più penalizzate: dai dati annuali raccolti dell’Ispettorato del Lavoro, ogni anno in Italia si dimettono circa 55mila lavoratrici dopo essere diventate madri”.

Infine, viene evidenziato il tema degli under 35 migrati all’estero. “Secondo i dati Istat, a fronte di oltre 156mila espatri nel 2024, solo 53mila persone hanno fatto ritorno”.

“L’esodo riguarda non solo laureati, ma anche tecnici e lavoratori qualificati. È un fenomeno di massa, che denuncia l’incapacità del Paese di offrire condizioni di vita, lavoro e formazione adeguate e di attrarre giovani da altri Paesi”, concludono i consiglieri.

(Brigida Miranda)

Imprese lavoro e turismo