La tutela dei diritti dei lavoratori che consegnano il cibo a domicilio (food delivery) per conto dei ristoranti che si avvalgono di piattaforme quali Deliveroo, Justeat, Sganm e Foodora è al centro di una risoluzione presentata in Regione da Yuri Torri, primo firmatario, Igor Taruffi (Si), Piergiovanni Alleva (AltraER), Silvia Prodi (Misto-Mdp) e Antonio Mumolo (Pd) che è stata approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa nella seduta odierna.
I contratti applicati ai fattorini (riders) – ha ricordato Yuri Torri (Si) nel suo intervento – sono di due tipologie, prestazione occasionale e collaborazione coordinata e continuativa, entrambe poco o per nulla tutelanti. Nei giorni scorsi – ha evidenziato l’esponente di Si – il Comune di Bologna, i sindacati e Riders Union Bologna hanno firmato la Carta dei diritti fondamentali del lavoro digitale, per superare le criticità in tema di dignità e sicurezza del lavoro. La Carta sarà proposta dall’Amministrazione comunale alle aziende che operano nel territorio. Fra le richieste inserite nel documento – ha sottolineato Torri – compaiono: la copertura assicurativa, una paga dignitosa e il rifiuto del cottimo, il diritto alla privacy dei lavoratori, la manutenzione dei mezzi a carico delle piattaforme, forme di indennità in caso di maltempo e diritti sindacali.
Per Antonio Mumolo (Pd) l’obiettivo dell’atto d’indirizzo è di estendere diritti e tutele a lavoratori che oggi ne sono privi, in continuità con gli impegni assunti finora dalla Regione attraverso il Patto per il lavoro. Gli standard minimi di tutela richiamati nella Carta dei diritti del lavoro digitale – ha ricordato il consigliere Dem – sono la base dalla quale partire per non lasciare questi nuovi lavori nella zona grigia della sottomissione ai datori di lavoro.
Silvia Prodi (Mdp) ha ricordato come anche altre Regioni, ad esempio il Lazio, si stiano attivando per trovare soluzioni alla questione dei diritti del lavoro digitale, una frontiera che deve vedere l’Emilia-Romagna fra i protagonisti.
Gabriele Delmonte (Ln) ha richiamato la necessità di un intervento normativo nazionale, perché le imprese agiscono nella legalità approfittando di una situazione giuridica lasca.
Da qui la richiesta unanime alla Giunta regionale “di attivarsi affinché i principi contenuti nella Carta dei diritti siano inseriti nel Patto per il lavoro e promossi presso i gestori delle piattaforme per il food-delivery e possano essere estesi a tutto il territorio regionale per garantire parità di trattamento e giuste tutele anche ai lavoratori impiegati in queste nuove attività economiche”. E ancora, come chiesto da M5s e Ln, “a intervenire sul Parlamento affinché siano individuate in tempi rapidi adeguate soluzioni normative”.
(Luca Govoni)