La decisione di far terminare il 30 giugno le attività del servizio di prima accoglienza nei centri per l’impiego della Città metropolitana di Bologna è al centro di un’interrogazione di Silvia Piccinini. Questo perché per la consigliera del Movimento 5 stelle “causerà evidenti disagi e disservizi di cui faranno le spese in primo luogo i cittadini, i disoccupati, le imprese e gli altri operatori dipendenti del centro”.
La Cinque stelle sottolinea che “questa decisione sembra discendere da criticità dipendenti dalla Regione e in particolare dal cattivo funzionamento del sistema informativo della formazione (Sifer). Ed è quindi la Regione a dovere rispondere di questo malfunzionamento, che sembrerebbe aver comportato inaccettabili ritardi e difficoltà nei pagamenti alla società e, di conseguenza, ai suoi dipendenti”.
Per Piccinini “la vicenda conferma i dubbi che da sempre insistono rispetto all’effettiva qualità, affidabilità ed efficienza dei sistemi informativi utilizzati dalla Regione per le politiche attive del lavoro e per la formazione (SIFER e SILER) e costituisce- continua la pentastellata- un nuovo segnale della precarietà nella quale operano i Centri per l’impiego che dopo anni di promesse, di passaggi di titolarità, di tagli si trovano oggi a essere largamente al di sotto non solo degli standard europei, ma di quelli di sopravvivenza e con il 25 per cento circa di personale in meno rispetto a quello presente nel 2015”.
Per questo la pentastellata domanda all’esecutivo “se e come intenda risolvere il problema prodotto dal malfunzionamento del Sifer” e “quali misure abbia in mente per potenziare strutture fondamentali come i Centri per l’impiego, divenute regionali, e il cui ruolo è al centro di qualsiasi azione di sviluppo dell’occupazione e di potenziamento delle competenze professionali delle imprese”.
(Andrea Perini)