La Regione sia parte attiva nella crisi aziendale del Salumificio Reggiano (Sa.Re) di Barco di Bibbiano, convocando un tavolo insieme al Ministero per tutelare i posti di lavoro, dopo che l’azienda a giugno ha annunciato la procedura di licenziamento collettivo per ventisei dipendenti. Lo ha chiesto Gian Luca Sassi del gruppo misto durante il question time in Aula, dove ha invitato la giunta a tutelare le richieste dei lavoratori, in particolare su retribuzione e Tfr, pagamento delle mensilità arretrate, cassa integrazione ed eventuale ricollocamento del personale. “Si tratta di una realtà presente sul territorio da decenni- ha sottolineato Sassi- fiore all’occhiello del nostro tessuto produttivo in un’area considerata di elezione per la produzione dei salumi. Questi lavoratori hanno anni di esperienza e competenze specifiche, che non è giusto disperdere”.
L’assessore alle Attività produttive Palma Costi ha spiegato che a luglio si sono incontrati azienda e sindacati, senza però trovare un accordo: “Le parti hanno deciso però di proseguire fino al 26 luglio e in quella data si terrà un ulteriore incontro per cercare un accordo complessivo, su cui la Regione sta facendo quanto possibile”. L’assessore ha rimarcato la necessità di “strumenti ulteriori per salvaguardare i lavoratori, ma anche per sostenere la produzione, che solo il Governo e il Parlamento possono mettere in atto”.
“Gli strumenti più incisivi sono effettivamente a carico del Governo”, ha risposto il consigliere del Misto. “Giusto però che la Regione continui ad attivarsi perché i lavoratori e le loro famiglie abbiano garanzie fondamentali e siano accompagnati verso la ricollocazione, visto che parliamo di personale altamente specializzato attivo in un settore che è il nostro vero petrolio e la nostra vera eccellenza”.
(Giulia Paltrinieri)