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Parma (Pd): “Trovare soluzioni alla crisi aziendale della Nuova Lac di Santarcangelo”

“A giugno 2025 i referenti della proprietà della Nuova Lac, che attualmente occupa 32 dipendenti, hanno annunciato a lavoratori e sindacati la chiusura dell’attività di produzione al 31 luglio”, si legge nell’atto ispettivo sottoscritto dalle consigliere Alice Parma ed Emma Petitti

La Regione si attivi, nell’ambito delle proprie competenze, per individuare possibili soluzioni alla crisi aziendale della Nuova Lac di Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini.

A chiederlo, con un’interrogazione alla giunta sono le consigliere del Partito democratico Alice Parma (prima firmataria) ed Emma Petitti. 

Nell’atto ispettivo si chiede all’esecutivo regionale di “promuovere l’apertura di un dialogo con la proprietà dell’azienda” e “di valutare l’istituzione di un tavolo regionale di confronto con la partecipazione degli enti locali coinvolti, delle organizzazioni sindacali e dell’Agenzia regionale per il lavoro”.

“A giugno 2025 – spiegano le consigliere -, i referenti della proprietà della Nuova Lac, che attualmente occupa 32 dipendenti, hanno annunciato a lavoratori e sindacati la chiusura dell’attività di produzione al 31 luglio. A seguito della comunicazione, la celere attività sindacale e la mobilitazione dei
dipendenti hanno consentito di ottenere una prima conquista: un accordo
con il Ministero del Lavoro che ha portato a garantire la cassa integrazione straordinaria per cessazione attività fino alla fine del 2025, con la possibilità di rinnovo fino a luglio 2026”. Inoltre, proseguono Parma e Petitti, sono stati fissati appuntamenti con il centro per l’impiego locale per l’assegnazione dell’assegno di ricollocazione ai dipendenti.

Richiamando la storicità della lavanderia industriale, attiva dal 1962, le consigliere evidenziano anche l’impegno dell’amministrazione comunale di Santarcangelo “che ha intenzione di contrastare, con tutti gli strumenti a sua disposizione, la cessazione totale dell’attività”. L’amministrazione comunale ha raccolto, nell’ultimo periodo, le preoccupazioni di dipendenti e sindacati, data la “chiusura totale da parte della proprietà sulle ipotesi di un possibile rilancio dell’azienda attraverso gli ammortizzatori sociali, tanto che sembra già essere iniziata la smobilitazione di parte delle attrezzature”.

Situazione sulla quale le consigliere Parma e Petitti chiedono un intervento della giunta e un coinvolgimento del Ministero competente “per garantire un’adeguata attenzione istituzionale alla vertenza in corso”, adottando “ogni iniziativa utile e percorribile per la tutela occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti”.

(Brigida Miranda)

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