Lavoro. Rossi (Pd): “tutele e sostegno del reddito per tutti i lavoratori stagionali legati al turismo”

Cassa integrazione in deroga anche per i dipendenti stagionali del turismo assunti per la stagione estiva e primaverile, estensione dell’indennità una tantum di 600 euro anche per il mese di aprile a tutte le tipologie di lavoro stagionale contemplate dalla legge e di un’indennità per il mese di maggio 2020 pari a 1000 Euro a tutti i lavoratori a tempo determinato che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020 non titolari di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI. Queste le richieste al governo, per tramite della Giunta regionale, della risoluzione a prima firma Nadia Rossi e sottoscritta da numerosi colleghi del Gruppo Pd (Marcella Zappaterra, Gianni Bessi, Andrea Costa, Stefano Caliandro, Massimo Bulbi, Manuela Rontini, Palma Costi, Antonio Mumolo, Luca Sabattini, Matteo Daffadà, Katia Tarasconi, Marco Fabbri e Lia Montalti). Da segnalare, oltre alle specifiche richieste di sostegno del reddito, anche l’esortazione generale affinché venga tenuto in debito conto -specifica Nadia Rossi-  l’impatto complessivo dell’emergenza coronavirus sul settore turistico e su tutto il suo indotto e, considerato che si allargherà la platea del bisogno, a chiedere al governo di rafforzare gli strumenti di sostegno al reddito nei prossimi provvedimenti finanziari legati all’emergenza coronavirus”. La consigliera Rossi, nell’illustrare la risoluzione, ha presentato anche due corposi emendamenti -specifica la consigliera riminese- per “rendere più attuale e puntuale un documento presentato nello scorso aprile e che nel frattempo ha visto succedersi sia il Decreto Cura Italia che il Decreto Rilancio da parte del governo”. Bocciatura invece per l’analoga risoluzione della Lega sul tema. A differenza di quella del Pd, il documento a prima firma Matteo Rancan ha svariati elementi in comune con il documento della maggioranza per quanto riguarda le mancanze ravvisate nei provvedimenti statali ma, a differenza di quest’ultimo, chiede alla Regione di intervenire direttamente con risorse proprie in caso di inottemperanza da parte del governo.”