“La Giunta regionale intervenga nelle sedi governative competenti affinché il ministero del Lavoro riveda la normativa vigente nella direzione di una maggiore tutela dei lavoratori autonomi colpiti da grave o prolungata malattia e promuova un tavolo di confronto con le associazioni di categoria per concordare azioni congiunte”. È quanto propongono Raffaella Sensoli, prima firmataria, e Giulia Gibertoni, del Gruppo Movimento 5 stelle, in una risoluzione presentata in Assemblea legislativa.
“Il Parlamento europeo ha di recente approvato una risoluzione nella quale viene evidenziata la scarsa protezione sociale dei lavoratori autonomi”, spiegano le consigliere, “rilevando come un numero crescente di tali lavoratori, soprattutto donne, a causa della crisi economica si trovi al di sotto della soglia di povertà senza, però, figurare fra i disoccupati”. I lavoratori autonomi “sono storicamente esclusi dagli ammortizzatori sociali previsti per i lavoratori dipendenti (cassa integrazione, mobilità, etc.) e per i disoccupati (assegno di disoccupazione)” e in caso di malattia grave o prolungata “la discriminazione è macroscopica, poiché mentre i dipendenti godono di una serie di garanzie, gli autonomi ne sono sprovvisti o ne hanno di irrisorie”.
A sostegno della loro proposta, le esponenti M5s citano la petizione “Diritti e assistenza ai lavoratori autonomi che si ammalano” presentata da Daniela Fregosi, lavoratrice autonoma ammalata di cancro, con l’ausilio dell’Associazione consulenti terziario avanzato (Acta) che in pochi giorni ha raccolto circa 80 mila firme. “La petizione- chiudomo Sensoli e Gibertoni- è parte di una battaglia che sta riscuotendo enorme consenso sociale, dato che chiede misure concrete tese ad estendere ai lavoratori autonomi diritti non più eludibili”.
LG