Imprese lavoro e turismo

Via libera in commissione al pdl di AltraER-Pd-Si per utilizzare il reddito di cittadinanza per nuove assunzioni

La proposta prevede di trasformare il sussidio in incentivo per gli assunti a tempo indeterminato che accettano di accorciare la propria settimana lavorativa da 5 a 4 giornate, lasciando ‘spazio’ a nuovi posti di lavoro

Piergiovanni Alleva (Aer)

Utilizzare il reddito di cittadinanza per creare occupazione stabile a favore di disoccupati o inoccupati. In che modo? Finanziando col reddito la loro assunzione attraverso la rinuncia a una giornata di lavoro a settimana da parte di quattro lavoratori assunti con contratto pieno e a tempo indeterminato. In questo modo il reddito di cittadinanza, invece che essere destinato solamente a sussidio, andrebbe a generare un lavoro vero e un vero reddito, spesso più alto del sussidio stesso, consentendo ai lavoratori già occupati di guadagnare per sé un giorno libero in più alla settimana.

E’ questo il succo del progetto di legge da presentare alle Camere e portato in Regione da Piergiovanni Alleva (Aer), primo firmatario, Stefano Caliandro, Fabrizio Benati, Antonio Mumolo e Nadia Rossi (Pd) e da Yuri Torri e Igor Taruffi (Si). Oggi il pdl è stato presentato in commissione Cultura e Lavoro, presieduta da Giuseppe Paruolo, ottenendo il via libera nell’esame dell’articolato da Partito democratico, Sinistra italiana, Silvia Prodi del gruppo Misto, AltraER, Raffaella Sensoli del Movimento Cinque Stelle (mentre il suo collega Andrea Bertani non ha partecipato al voto). Voto contrario sugli articoli, invece, da Fabio Callori di Fratelli d’Italia.

Il progetto di legge prevede che l’importo destinato all’erogazione di un singolo reddito di cittadinanza venga destinato a compensare la perdita salariale di chi accetta di rinunciare a un giorno di lavoro settimanale, passando da 5 a 4 giornate. Perché tutto funzioni, però, si legge nel progetto di legge, “occorre un’adeguata compensazione economica per i lavoratori che scelgono la riduzione d’orario, da applicare con un riconoscimento di una detrazione d’imposta pari a 2.600 euro annuali da applicare mensilmente a ogni lavoratore che rinuncia a una giornata di lavoro”. La Regione, da parte sua, erogherà, alle imprese che stipulano contratti di solidarietà espansiva, un contributo mensile di 10 euro per ogni lavoratore che aderisce”.

(Margherita Giacchi)

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