“Riprogrammazione delle risorse destinate a‘Garanzia Giovani’ (servizio civile); finanziamento di politiche attive del lavoro rivolte a persone inoccupate e disoccupate e per l’inclusione sociale delle categorie deboli; programmazione dei fondi Ue Fse 2014-2020; definizione di un piano triennale di edilizia scolastica; elaborazione di un modello di governance per università e ricerca; avvio di programmi di cooperazione territoriale”. Questi gli obiettivi di mandato dei prossimi cento giorni elencati dall’assessore Patrizio Bianchi oggi in commissione Cultura, scuola, formazione, presieduta da Giuseppe Paruolo, per una informativa sul “Programma di lavoro dell’assessorato al Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro, alla luce dell’attività della scorsa legislatura, in connessione con il Patto per il lavoro”.
“Un sistema educativo integrato, che riduce la dispersione, più morale e meno oneroso per lo Stato”: queste le linee guida adottate dalla Regione Emilia-Romagna sul riordino del sistema scolastico regionale ed enunciate nella relazione di Bianchi in commissione.
In particolare, l’assessore ha affrontato il tema degli istituti professionali e della formazione professionale: “73 istituti professionali potranno garantire qualifiche certificate già dal terzo anno, con la possibilità, per i ragazzi, di proseguire la formazione e conseguire il diploma professionale o, alternativamente, entrare nel mondo del lavoro con un attestato di qualifica”. “Il tasso di occupazione- ha sottolineato Bianchi- per i giovani che escono dagli istituti professionali è già dell’80% dopo il primo anno”, aggiungendo che attualmente “il numero degli allievi è pari a 76.994 (2011-2014), mentre gli investimenti in questo ambito ammontano a 210 milioni di euro (anni 2011-2014, attraverso il fondo sociale europeo FSE e i fondi nazionali e regionali)”.
Bianchi ha poi elencato le “eccellenze regionali”, soffermandosi sul settore formativo della meccanica avanzata (meccanica, meccatronica, motoristica e packaging), rimarcando, in generale, un rapporto privilegiato tra la Regione e le università: “La Regione ha coperto per il 100% le richieste di borse di studio (anche per la ricerca e all’estero), garantendo anche la totalità dei servizi richiesti, come i posti letto: attualmente sono 20.000 i ragazzi che aiutiamo. Le nostre università continuano a crescere per numero di studenti, uniche in Italia”.
L’assessore ha poi ribadito l’importanza di decentrare le tematiche collegate all’ambito lavoro: “Se il Governo va verso un periodo di accentramento, il sistema si blocca”. Quanto al Patto per il lavoro, “abbiamo fatto un’analisi articolata e dettagliata della situazione economica in cui ci troviamo. L’Emilia-Romagna è più aperta delle altre regioni all’internazionalizzazione. I temi da affrontare sono il sostegno alle imprese che intendono investire, la diffusione di una visione territoriale dello sviluppo, la legalità del mercato del lavoro e il suo riordino”. Infine, l’assessore ha riferito che sono “2 miliardi e 400 milioni di euro i fondi strutturali investiti in regione con l’obiettivo di tornare alla piena occupazione”.
Sul lavoro, Giuseppe Boschini (Pd) ha affermato che è “in discussione il ruolo storico delle Regioni su queste materie, forti sono le diversificazioni sul piano nazionale, la nostra è una Regione virtuosa che si trova penalizzata dall’intenzione dello Stato di intervenire”. Valentina Ravaioli (Pd): “Siamo fermi alla riforma Gentile, il mondo del lavoro ci chiede particolari figure professionali, dobbiamo valorizzare le specificità portate avanti dagli enti di formazione”.
Il presidente Paruolo ha chiuso la seduta comunicando la volontà da parte della commissione di presentare una risoluzione all’Assemblea legislativa per chiedere al Governo nazionale di conservare le competenze regionali sul lavoro, con le introduzioni di eventuali deroghe per le Regioni meno attive.
(cr)