Cosa pensa la Regione della decisione di Camst di chiudere dei locali a Bologna? Pensa di intervenire a tutela di queste attività economiche? Se sì, come?
A chiedere l’intervento dell’amministrazione regionale è la Lega in un’interrogazione a firma di Daniele Marchetti (primo firmatario) e Michele Facci che ricordano come “dagli organi di stampa locale e nazionale, della chiusura di diversi punti mensa della Camst sul territorio metropolitano di Bologna: Centro Borgo e Centro Nova entro il 31 dicembre 2022, Centro Lame e Leonardo entro il 30 giugno 2023 confermando inoltre la chiusura della cucina centralizzata di Zola Predosa”.
I leghisti rilanciano le preoccupazioni espresse a mezzo stampa dalle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil riguardo alla presunta “inaffidabilità dell’azienda minacciando un pacchetto di 24 ore di sciopero, con uno stato di agitazione conseguente alla fumata nera nei colloqui per la ristrutturazione aziendale che comprende la chiusura di vari punti mensa e di una cucina a Bologna” e prendono atto “della replica, mezzo stampa, della Camst ai sindacati la quale dichiarava un fraintendimento e la volontà di ricollocare all’interno della cooperativa tutte le lavoratrici e i lavoratori coinvolti dal piano di chiusura delle strutture, dichiarando la totale disponibilità a trovare soluzioni comuni nel rispetto di mansioni e orario settimanale delle persone”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “se è stato attivato o se verrà avviato un tavolo di crisi e come la Regione intenda intervenire”.
(Luca Molinari)