Sanità e welfare

Lega: “Tutelare i figli minori di genitori separati disciplinando comunicazioni amministrative, su sanità e scuola”

Discusso il progetto di legge. Il relatore Facci ha ribadito la necessità di ascoltare soggetti portatori di interesse. Per la maggioranza si tratta un appesantimento legislativo

Michele Facci (Misto-Mns)

Tutelare i figli minori di genitori separati disciplinando le comunicazioni su salute, istruzione e di carattere amministrativo per condividere gli eventi della vita del figlio. Sono gli obiettivi del progetto di legge della Lega a firma dei consiglieri Michele Facci (primo firmatario), Fabio Bergamini, Gabriele Delmonte, Massimiliano Pompignoli, Maura Catellani, Emiliano Occhi, Simone Pelloni, Fabio Rainieri, Valentina Stragliati, Daniele Marchetti, Stefano Bargi, Matteo Montevecchi, Andrea Liverani, Matteo Rancan, discusso in commissione Sanità (presieduta da Ottavia Soncini).

Nominato come relatore Michele Facci, che ha ribadito la necessità di ascoltare i soggetti portatori di interesse per cui “era stato chiesto di fissare un’udienza conoscitiva in commissione non ancora calendarizzata”.  Facci ha quindi ricordato che “il progetto di legge mira o portare equilibrio tra genitori separati. In caso di comunicazioni riguardanti la sfera personale del minore da parte della Pubblica amministrazione, si verificano spesso criticità, in danno del genitore non affidatario (nei casi di affidamento esclusivo), e, talvolta, del genitore presso il quale non viene disposta la collocazione prevalente (nei casi di affidamento congiunto)”. Il progetto di legge si pone pertanto l’obiettivo di garantire al figlio minore di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di genitori, di ricevere cura, educazione e istruzione anche in caso di separazione.

Dopo che la presidente Soncini, rispondendo alla sollecitazione di Facci ha spiegato che “si è ritenuto di procedere senza audizione degli stakeholder”, è seguita la discussione.

Marilena Pillati (Partito democratico) ha commentato: “La bigenitorialità è cogente nel nostro ordinamento e quindi le istituzioni richiamate dovrebbero dare applicazione alle comunicazioni senza la necessità di una disciplina regionale di dettaglio. Inoltre, per i trattamenti sanitari, in Emilia-Romagna il tema delle comunicazioni è già una linea di riferimento perché entrambi i genitori devono firmare il consenso informato. Per quanto riguarda la scuola, il ministero dell’Istruzione prevede già modalità di comunicazione che favoriscano entrambi i genitori. Il tema è certamente importante ma serve maggiore attenzione a livello nazionale. Non è un pdl di questo tipo a far superare le incongruenze al principio di bigenitorialità”.

Per Luca Cuoghi (Fratelli d’Italia): “Questo pdl va a confermare pari responsabilità e pari dignità agli impegni assunti verso i figli minori. Ci sembrano proposte di buon senso che possono essere usate in una vastità di casi più ampia e a tutte le famiglie. Gli enti a cui si fa riferimento sono pienamente in grado di mandare comunicazioni a entrambi i genitori. In molti casi funziona già così ma dove non accade occorre andare in questa direzione”.

Federico Alessandro Amico (ERCoraggiosa) ha ribadito che “questa modalità è già in uso. Non mi risulta che soggetti pubblici omettano comunicazioni ai genitori di figli minori. Le comunicazioni hanno a che fare con una legislazione nazionale partendo dal concetto di tutela del minore. Il pdl va nella direzione di un appesantimento legislativo”.

Facci ha replicato che “gli interventi sono conferma della necessità di coinvolgere le associazioni e soggetti che devono essere tenuti a rispettare il principio di bigenitorialità. Fra l’altro non c’è nulla in contrasto con norme di rango superiori ma anzi aiuterebbe a meglio specificarle”.

(Lucia Paci)

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