Governo locale e legalità

Legalità. Bargi (Lega): serve più determinazione contro mafie e finanziamento a terrorismo internazionale

Il Sottosegretario Baruffi ha illustrato tutte le attività svolte dalla Regione in questi anni e ha rassicurato sulla loro efficacia

“La Regione Emilia-Romagna vuole contrastare le infiltrazioni mafiose, pur essendo questi temi di primaria competenza dello Stato centrale, in primo luogo il finanziamento del terrorismo internazionale. Il fatto che le segnalazioni delle autorità competenti siano in aumento vuole anche dire che crescono le denunce e i controlli che fanno emergere i problemi. La Regione, comunque, farà la propria parte in collaborazione con le autorità e le realtà competenti”. Così il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Davide Baruffi ha risposto ai temi posti in un’interpellanza dal consigliere Stefano Bargi (Lega) in merito a quanto fatto dalla Regione sulla prevenzione del crimine organizzato e mafioso e dei fenomeni corruttivi compreso il contrasto al radicamento nel nostro territorio del reato di finanziamento del terrorismo internazionale.

“Secondo gli studi effettuati dalle autorità competenti della Banca d’Italia, nel secondo semestre del 2020 in Emilia-Romagna ci sono stati problemi relativi al trasferimenti e ai bonifici verso paradisi fiscali. Sempre scorrendo questi studi siamo molto preoccupati per i dati relativi al finanziamento al terrorismo con tre province (Modena, Ravenna e Forlì-Cesena) in ‘zona rossa’ e due (Parma e Bologna) in ‘zona arancione’. Questi dati sono consolidati nel tempo e quindi è importante che la Giunta si applichi su questi temi e li inserisca nei percorso per la legalità già previsti dalla legge regionale in materia”, spiega Bargi, che, alla luce delle parole di Baruffi, ha detto di trovare “riduttivo che si liquidi il finanziamento al terrorismo internazionale come una questione non di competenza della Regione, ma dello Stato: visto che parliamo di fenomeni preoccupanti per l’Emilia-Romagna ribadiamo come sarebbe giusto che la Regione li inserisse all’interno delle attività sulla legalità”.

(Luca Molinari)

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