Educazione alla legalità, contrasto della cultura mafiosa, formazione nelle scuole e nella pubblica amministrazione, iniziative a sostegno dell’accesso al credito per famiglie e imprese, recupero dei beni confiscati alle mafie.
La Regione Emilia-Romagna e la Regione Lombardia insieme per contrastare la mafia. La forte collaborazione tra le due rive del Po è emersa oggi durante un incontro tenutosi a Bologna, nella sede dell’Assemblea legislativa, tra una delegazione della commissione Affari Istituzionali e commissione speciale Antimafia del Consiglio regionale della Lombardia e una delegazione della commissione Cultura, Scuola, Formazione, Lavoro, Sport e Legalità dell’Emilia-Romagna.
A fare gli onori di casa la presidente della commissione Cultura Francesca Marchetti, per la quale “anche questo incontro conferma l’impegno delle nostre Regione su un tema di grande importanza per la qualità della nostra democrazia: pensiamo soprattutto alla formazione dei giovani, degli studenti, ai quali vanno dati tutti gli strumenti per riconoscere e quindi rifiutare la cultura mafiosa”. Per la presidente della commissione Cultura occorre “lavorare per rafforzare l’impegno e l’attenzione nei confronti della cultura della legalità: è una responsabilità condivisa fra istituzioni, amministrazione e associazionismo per rafforzare un percorso di prevenzione in un’ottica di rete”.
“È un importante appuntamento per scambiarsi informazioni sulle buone pratiche messe in atto dalle rispettive Regioni che possono imparare molto le une dalle altre su un tema che, pur con differenza, le accomuna”, fa eco Monica Forte, presidente della commissione della Lombardia, che ha ricordato l’importanza di impedire alle mafie, partendo dal contrasto dell’usura, di entrare nell’economia legale.
Soddisfazione per la collaborazione tra Emilia Romagna e Lombardia e chiara volontà di proseguire e rafforzare l’impegno contro le mafie è stato espresso sia dai componenti della delegazione emiliano romagnola (i vicepresidenti della commissione Cultura Stefania Bondavalli e Andrea Liverani, e il presidente della commissione Parità Federico Alessandro Amico), sia dai colleghi lombardi (Alex Galluzzi, Selene Pravettoni e Angelo Orsenigo, rispettivamente vicepresidente e componenti della commissione Antimafia lombarda).
Netta la posizione di Leonardo Draghetti, direttore generale dell’Assemblea legislativa: “La legalità è un punto strategico della nostra azione, a partire dal Testo Unico della legalità e dalla volontà di fare interagire legalità e partecipazione. Operiamo in grande sinergia tra giunta e Assemblea e fra i progetti che vorrei ricordare c’è la Settimana della legalità che ogni anno anima la nostra attività”. Altrettanto netto Giammaria Manghi, capo della Segreteria politica del Presidente della Regione: “Formazione in scuole e comunità nonché attività di recupero dei beni confiscati alle mafie danno forza al testo unico sulla legalità del 2016, la cui utilità e confermata dall’attualità”.
L’incontro congiunto è stato anche il momento per far conoscere conCittadini, il progetto coordinato da Alessandro Criserà e che da anni l’Assemblea legislativa mette a disposizione delle scuole per educazione civica ed educazione alla legalità. Notevoli i numeri del periodo 2021-2022, quando ci sono stati 105 progetti in 306 scuole che hanno coinvolto 40.500 studenti, 15.680 adulti, 162 soggetti pubblici e 356 soggetti della società civile. A illustrare più ampiamente l’attività della Regione è stato Gian Guido Nobili, del Gabinetto della Presidenza della Giunta.
A confermare gli effetti positivi della collaborazione tra la regione e la società civile è stata la testimonianza di Alice De Toma a nome dell’associazione Tomax Teatro, che ha raccontato l’esperienza di questi anni in merito alla diffusione della cultura della legalità e della trasmissione della memoria.
(Luca Molinari)
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