Governo locale e legalità

Gibertoni (M5s): dati allarmanti sul consumo di droga, Regione contrasti il fenomeno

La consigliera interroga l’esecutivo di viale Aldo Moro perché “venga contrastato il crescente uso di droghe sul territorio regionale”

droga siringa
Giulia Gibertoni
Giulia Gibertoni (M5s)

I “dati allarmanti” legati al consumo di droga in Emilia-Romagna finiscono al centro di un’interrogazione della consigliera del Movimento Cinque Stelle Giulia Gibertoni, che chiede alla Giunta di contrastare in tutti i modi il fenomeno.

“Grazie al sistema di allerta rapido messo in piedi dall’Osservatorio (a cui dall’anno scorso la Regione ha tagliato i fondi), col quale vengono monitorati gli accessi ai pronto soccorso e i decessi per overdose- spiega Gibertoni-, si è rilevato che da gennaio a settembre dell’anno in corso sono già 13 i decessi, in netto aumento rispetto all’anno scorso” e “a livello regionale, nel 2017 sono morte 25 persone per overdose (furono 24 nel 2016 e 23 nei due anni precedenti)”.

Inoltre, “i dati del 2017 del servizio sanitario regionale- riporta la consigliera M5s- hanno rilevato il crescente uso e abuso di cocaina fra i più giovani, sono oltre 33 mila le persone assistite dalle Ausl dell’Emilia-Romagna per problemi di abuso e dipendenza patologica e, mentre negli anni Novanta il 90% delle 7 mila persone in trattamento era dipendente da eroina, oggi lo scenario è radicalmente mutato: l’eroina è ancora la più utilizzata, ma aumenta la cocaina, che tra i più giovani è la prima droga (65%)”.

Quindi Gibertoni interroga l’esecutivo regionale per sapere “che cosa intenda fare per contrastare il crescente uso di droghe sul territorio regionale; se non ritenga opportuno coinvolgere accademici, esperti (anche internazionali), associazioni e operatori del settore in un contesto istituzionale per affrontare molte delle problematiche contenute nel rapporto annuale al Parlamento; se intenda programmare e realizzare una campagna di informazione, mirata specificamente ai giovanissimi e ai genitori, attraverso tutti i media disponibili e i social network e, in particolare, attraverso il servizio pubblico radiotelevisivo regionale e le istituzioni scolastiche, a partire dalla scuola dell’obbligo, per informare i minori sui pericoli connessi all’uso di sostanze stupefacenti”.

Chiede, poi, “se non ritenga opportuno individuare i contesti in cui si incoraggiano comportamenti estremamente diseducativi e fortemente lesivi della salute fisica e mentale dei giovani, per contrastare questi contesti; se non intenda elaborare un aggiornamento del patto per la legalità, con azioni volte a incrementare il contrasto al commercio illegale e consumo di stupefacenti; infine, quali azioni si intendano mettere in atto per rafforzare ulteriormente la cooperazione fra strutture di polizia locale, forze dell’ordine, che detengono la competenza in materia di ordine pubblico, e gli organismi di intelligence, in modo da colpire le reti criminali che gestiscono il traffico di stupefacenti”.

(Margherita Giacchi)

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