Governo locale e legalità

La Fondazione vittime di reati ha aiutato circa 200 persone per interventi pari a 600mila euro

La Direttrice Elena Zaccherini ha presentato il bilancio delle attività 2021-2022 nel corso della commissione Parità. Il presidente Carlo Lucarelli: “Abbiamo aiutato le persone a uscire da situazioni di difficoltà, stanziamo soldi per progetti di vita”

Nel biennio 2021-2022 la Fondazione Vittime di Reati, l’istituzione della Regione Emilia-Romagna nata nel 1994 per aiutare chi ha subito reati e attualmente presieduta da Carlo Lucarelli, ha aiutato quasi 200 persone con contributi economici pari a 600mila euro, di cui 250mila euro nel 2021 e 350mila euro nel 2022.

È quanto emerge dalla relazione fatta oggi dalla Direttrice della Fondazione Elena Zaccherini nel corso della commissione Parità presieduta da Federico Alessandro Amico. Scorrendo i numeri del 2022, si vede che sul totale di 350mila euro di contributi, 87mila euro riguardano femminicidi, 36mila euro riguardano omicidi, 173mila euro sono destinati a violenze in famiglia, 20.500 euro vanno alle violenze fuori famiglia, 16mila euro sono per minori vittime di reati e 17.500 euro per vittime di rapine. Fra le vittime, 39 sono donne, 9 uomini e 56 minori (in gran parti bambine).

Oltre all’assistenza diretta alla vittime di reato, la Fondazione si è contraddistinta per alcuni progetti di livello nazionale ed europeo. Fra questi il “Progetto Ervis”, finanziato dal ministero della Giustizia, che sta permettendo di consolidare la rete di attori e stakeholders del territorio in un’ottica di sempre maggiore efficacia, conoscenza e collaborazione.

Fra le altre attività realizzate si segnala l’attivazione di tre centri territoriali di assistenza generale alle vittime di qualsiasi reato (nel comune di Modena, di Formigine e nei comuni dell’Unione Reno Lavino Samoggia) che erogano servizi quali ascolto, accoglienza, supporto individualizzato, consulenza legale, psicologica, elaborazione di istruttorie da rivolgere alla Fondazione tramite l’ente locale di riferimento; un percorso formativo per i 30 operatori dei centri tra volontari e professionisti (36 ore svolte tra novembre e dicembre), che ha portato alla realizzazione di un compendio teorico e operativo su come costruire reti e tutelare le vittime rivolto agli operatori.

“Abbiamo aiutato le persone a uscire da situazioni di difficoltà, stanziamo soldi per progetti di vita, penso al caso di quella donna che aveva subito violenze aiutata a prendere la patente per emanciparsi, oppure abbiamo aiutato bambini che vivevano in una situazione di violenza ad andare a scuola”, spiega Lucarelli in un videomessaggio inviato alla commissione.

Dal canto suo la direttrice Zaccherini ha ricordato come “dalla sua fondazione nel 1994, abbiamo sostenuto oltre 1.000 vittime di reati gravi e gravissimi, in grande maggioranza donne e bambini, erogando una cifra che si avvicina ai 4 milioni di euro: l’attività della Fondazione è molto importante per l’affermazione dei diritti nella nostra comunità. Per far conoscere sempre meglio i lavori della Fondazione abbiamo realizzato uno spettacolo teatrale grazie al lavoro del nostro presidente Lucarelli”.

“La Fondazione funziona molto bene, mi complimento con Zaccherini per la sua competenza, la sua professionalità e la sua umanità e il suo lavoro, molto validi”, spiega Valentina Stragliati (Lega), mentre Roberta Mori (Pd) sottolinea come “i risultati sono frutto della collaborazione tra le Istruzioni e la Fondazione che ha il grandissimo merito di potersi attivare subito sulla base dei fatti. È molto importante il sostegno alle donne vittime di violenze”.

“È molto positivo che si pensi alle vittime dei reati in maniera concreta pensando all’impatto di un reato sulle persone”, spiega Silvia Zamboni (Europa Verde) che sottolinea l’importanza che la società sia a sostegno, anche economicamente, dell’attività della Fondazione.

Apprezzamento per il lavoro della Fondazione è stato espresso anche dal presidente Amico, che ha sottolineato: “Per contrastare e prevenire le violenze contro le donne, l’attività della Regione attraverso la Fondazione, in sinergia con la rete dei centri antiviolenza, è la risposta più efficace, al contrario delle richieste di inasprimento delle pene, con proclami a favore della castrazione chimica, circolate nei mesi scorsi”. Altra misura importante varata dalla Regione – ha ricordato Amico – “è il sostegno finanziario al reddito di libertà per le donne vittime di violenza, che contribuisce a far crescere la possibilità di emancipazione”.

Simone Pelloni (Lega) e Valentina Stragliati hanno criticato il presidente Amico per alcune dichiarazioni contro il governo in merito al tema della castrazione chimica per gli autori di stupro. Pronta la replica del presidente Amico: “Nella mia veste istituzionale non ho fatto alcun riferimento alle politiche del governo. Il tema politico lo affronterò nelle sedi deputate”.

(Luca Molinari)

 

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